Nei mesi scorsi la ditta che ha eseguito il cosiddetto “cappotto termico” presso l’ospedale di Cetraro, non ha potuto eseguire il previsto collaudo dei lavori ormai ultimati a causa della pretesa della stessa ditta di utilizzare la corrente elettrica dai padiglioni ubicati presso l’opera realizzata.
Si ricorda che il cappotto termico consiste nella realizzazione di pannelli/ombrelloni solari che dovrebbero fornire all’ospedale acqua calda sanitaria e il giusto quantitativo di acqua calda per il funzionamento di n. 5 condizionatori centralizzati ubicati nelle unità operative. Inoltre sono stati installati dei pannelli fotovoltaici per l’erogazione di energia elettrica per la potenza (irrisoria) di soli KW 25. A fronte della spesa di circa 2.500.000 necessitata per la realizzazione dell’opera, la ditta pretende di utilizzare l’energia elettrica dell’ospedale di circa KW 75. I conti della massaia non ritornano! Per avere KW 25, se ne spendono 75!!!
Come referente della ditta si è presentato tal Giannetto Giannini, congiunto e fedelissimo del Cinghiale, ex dipendente dell’ASP di Cosenza, già emerso per aver collaborato alla installazione dei pannelli solari sugli ospedali dell’ASP che, peraltro, sono costati un sacco di soldi ma non hanno mai funzionato.
L’affare milionario ENERGAS, patrocinato dal Cinghiale per il tramite del fido Scarpelli e dei “soci” Giannetto Giannini, Nicola Buoncristiano e Gennaro Sosto, ha causato all’ASP di Cosenza ingenti danni economici, dimostrando come vengono utilizzati i finanziamenti europei.
Com’è noto, sui tetti degli ospedali dell’ASP di Cosenza, e di alcune strutture periferiche, sono stati installati numerosissimi pannelli per catturare l’energia solare e fornire, di conseguenza, energia elettrica con notevole risparmio per le casse della stessa azienda (fino all’80% di risparmio dei costi).

Tuttavia, le somme sono state spese ma i servizi non si sono mai neanche visti, se è vero come è vero che a tutt’oggi gli stessi pannelli sono stati coperti da teli perché non funzionino.
Addirittura senza alcuna autorizzazione sono state smontate le pompe di ricarica di glicole e quelle circolatorie.
Nel caso dei pannelli posizionati sull’ospedale di Cetraro, poi, sono stati messi in funzione per circa un mese, non per produrre energia per l’ospedale, ma per produrre acqua calda scaricandola nei circuiti dove va a finire l’acqua pluviale, provocando un danno ambientale consistente.

Lo stesso sistema di tubazione pare sia stato realizzato senza osservare le normative riguardanti le dimensioni dei tubi, la sicurezza dell’impianto eccetera ed, in molti casi, senza che gli impianti siano stati ultimati e senza che siano mai stati collaudati né in corso d’opera né ad ultimazione.
Ma i soldi sono stati spesi e nessuno si è mai chiesto come e dove siano finiti, nonostante risulti anche qualche querela. Ma si sa, la procura di Cosenza è stata (s)governata in modo da non infastidire mai i manovratori. E anche con l’arrivo di Spagnuolo non è cambiato nulla: sempre i soliti arresti di venditori di fumo e ladri di polli.
E la ditta del Cinghiale continua a sguazzare !