A fronte del ddl Calderoli riteniamo, insieme al rilancio del sistema formativo pubblico, FONDAMENTALE il tema della sanità pubblica nel nostro programma di intervento.
In Calabria circa il 70% del bilancio Regionale viene destinato alla sanità, ma mentre nel resto d’Italia alle strutture convenzionate va circa il 20% dei fondi pubblici, nella nostra Regione oltre metà del fondo sanitario è destinato alle strutture sanitarie private che incrementano costantemente i profitti, tanto più in una situazione che vede un numero sempre più limitato di gruppi societari che gestiscono un numero sempre maggiore di strutture.
Riteniamo che il rapporto malato tra pubblico e privato vada affrontato in modo radicale.
Le nostre istituzioni dovranno finanziare esclusivamente la sanità pubblica con la prospettiva della riconversione delle strutture private in strutture pubbliche; ciò diviene un’esigenza sempre più impellente in una situazione in cui la privatizzazione ha comportato, nei fatti, lo smantellamento del servizio sanitario pubblico e la chiusura di tanti presidi territoriali che sono fondamentali per le popolazioni che vivono nelle realtà periferiche, sempre di più soggette ad un costante spopolamento.
Si tenga conto, inoltre, che nelle strutture convenzionate ritroviamo figure professionali che svolgono le stesse mansioni ma con stipendi differenziati e turni di lavoro massacranti dovuti agli effetti dell’applicazione di contratti “difformi”, ritrovandosi spesso l’uno contro l’altro.
Rilanciamo con forza la necessità di un unico CONTRATTO COLLETTIVO ed un nostro intervento più complessivo per la difesa ed il rilancio delle condizioni materiali delle lavoratrici e dei lavoratori.
Le Radici del Sindacato- alternativa in Cgil