Sanità mafiosa. iGreco, Aiello e i loro “Ospedali Riuniti”: il flop di Rende e l’assedio fallito a Cosenza

Abbiamo lasciato Saverio Greco e Ferdinando Aiello brindare a champagne la sera del 28 dicembre 2018 per l’approvazione da parte del consiglio comunale di Rende del progetto per gli Ospedali Riuniti del gruppo paramafioso ottenuta grazie all’intervento del faccendiere prestato alla politica che si era assicurato i voti necessari. E avevamo “registrato” attraverso le intercettazioni dei finanzieri di Crotone che il “boss” della famiglia dopo l’omicidio mafioso del patriarca Tommaso a colpi di lupara avrebbe tirato su la nuova gallina dalle uova d’oro nel giro di 15 mesi (https://www.iacchite.blog/igreco-e-ferdinando-aiello-lascesa-dei-sette-fratelli-lospedale-di-rende-e-lo-champagne-andato-di-traverso/).

Tuttavia, lo champagne gli è andato di traverso perché gli Ospedali Riuniti de iGreco a Rende sono clamorosamente “abortiti”. Eh sì, perché il progetto era una gran ciofeca e soprattutto perché viola pesantemente le norme urbanistiche vigenti a Rende. Ecco com’è finita la storia dell’ospedale a Rende sintetizzata plasticamente da un comunicato della Federazione Riformista risalente a un anno fa nel quale vengono riassunte tutte le gravi violazioni e viene sancito il “de profundis” (senza sciampagna) alle mire de iGreco.

  • Con delibera di C.C. n. 71 del 28/12/2018 è stato approvato il Piano Progetto Unitario (P.P.U.), e autorizzato il rilascio del Permesso a Costruire, in deroga allo strumento urbanistico vigente (PRG) nel comune di Rende, per la realizzazione del nosocomio privato denominato “IGreco Ospedali Riuniti”;
  • Il predetto P.P.U. non rispetta la normativa urbanistica vigente in quanto:
    1. su una parte di terreno di proprietà dei richiedenti, classificato come zona F1, non sono realizzabili strutture private, ma solo strutture pubbliche o private specificatamente convenzionate;
    2. il progetto prevede un eccesso di volumi pari a circa 24.000 mc, oltre alla previsione di solai di spessore pari a ml. 1,40. Ciò determina un ulteriore notevole aumento di volume, anche perchè lo spessore dei solai non è computabile sino a un massimo di ml. 0,55, mentre nel caso di specie il solaio non è stato computato per intero;
    3. viene violata l’altezza massima consentita dall’attuale PRG pari a ml. 15, in quanto i fabbricati sono progettati con altezze pari a ml. 23 e ml. 18;
    4. il vigente PRG prevede la presenza di aree con destinazione F3 (classificazione che consente la realizzazione di edifici destinati alla sanità privata), non ancora utilizzate, pari a 2.093.463 mq. I richiedenti l’approvazione del PPU ben potevano ricercare e individuare un’altra area, con un’estensione che avrebbe consentito di realizzare la volumetria necessaria per attuare il progetto, senza dover ricorrere a provvedimenti in deroga;
    5. il provvedimento in deroga, oltre a turbare l’equilibrio urbanistico del territorio, turba e viola il principio di corretta concorrenza, garantito dall’UE, prefigurando una sorta di “aiuto” di provenienza pubblica”.

Ma Ferdinando Aiello e iGreco non si sono certo arresi e hanno puntato a lungo a realizzare il loro progetto a Cosenza dove, nel frattempo, Aiello ha sistemato un’altra delle sue pedine, Giuseppe Mazzuca, “sganciatosi” da Guccione, eletto consigliere e poi nominato presidente del Consiglio comunale, con il quale almeno fino a pochi mesi fa faceva “coppia fissa”. E – guarda caso – si sono aperte nuove guerre di campanile per l’ubicazione del nuovo ospedale.

Il posto strategico si chiama Vaglio Lise o meglio ancora il vecchio Palazzo Carime. E non è servito molto a verificare che iGreco avevano già acquisito una parte dell’area a suon di milioni in un primo tempo per realizzare il progetto abortito a Rende con l’obiettivo di portare proprio a Vaglio Lise le loro cliniche come da progetto iniziale.

E – guarda ancora il caso – il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, aveva accelerato i tempi per ribadire a chiare lettere che il nuovo ospedale dovesse sorgere proprio a Vaglio Lise, e che ci sarebbe stato anche un intervento “privato” ma non specificando di che tipo. Caruso bocciava, in sostanza, l’idea del collega di Rende, Marcello Manna, che all’epoca stava insistendo affinché il nuovo presidio ospedaliero (in questo caso pubblico) potesse essere realizzato, invece, nel territorio di Rende. Manna aveva esposto la sua idea al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, al termine di un incontro. Le vicissitudini giudiziarie di Marcello Mazzetta hanno determinato un cambio alla guida del progetto ospedale a Rende: non più Manna ma il rettore dell’Unical Nicola Leone, che nel frattempo ha incassato la facoltà di Medicina. E non ci vuole molto a convincere Occhiuto. Il dado è tratto e il decreto di giugno ufficializza l’addio a Vaglio Lise con relative crisi isteriche di Caruso e soci.

Per una migliore comprensione dei fatti. Ma se questo fantomatico nuovo ospedale doveva sorgere a Vaglio Lise e se una parte del palazzo Carime adesso è di proprietà de iGreco, come sarebbe questo nuovo ospedale? Pubblico, privato o… misto? Perché erano in tanti a dire che il sindaco incappucciato e i suoi fratelli Aiello, iGreco e Mazzuca ci avrebbero propinato una bella soluzione mista pubblico/privato per continuare a speculare in favore dei soliti noti… Con un piano B per iGreco: non più le cliniche ma al massimo una Rsa oppure un hotel. Ma anche l’assedio a Cosenza sembra fallito: no ospedale no party. Non resta che dare il via libera al piano C: due palazzoni a manetta per recuperare il terreno perso. Anche i ricchi piangono.