dalla pagina FB BRUNORI SAS – pubblicato alle 00.03 –
“L’Albero delle noci” è frutto di due anni di sottrazioni. Tutto ciò che appariva superfluo, o già detto, è stato messo da parte, per dare spazio e peso agli episodi più sentiti, più ispirati, in qualche misura più urgenti e necessari. È stato concepito e partorito assieme a Riccardo Sinigallia, che ne ha curato la produzione artistica come fosse un disco suo, tanto che parlare solo di produzione, sinceramente mi pare riduttivo.
Ad ogni modo, dal canto mio, per la prima volta mi sono aperto a una collaborazione tanto profonda, quanto intima, cercando di mettermi in discussione davvero, senza utopistici intenti rivoluzionari, ma con il desiderio genuino di una rigenerazione. Anche perché al sesto disco o fai così o vai col pilota automatico. Per questo non ho pianificato nulla, né una tematica di partenza, né un’intenzione musicale precisa.
Ho lasciato che le cose venissero fuori spontaneamente dal flusso di chiacchiere, silenzi, risate, riflessioni, ascolti, incontri e scontri più o meno feroci, avvenuti in questi due anni con Riccardo. L’unico intento che ci siamo dati, è stato quello di dipingere stati d’animo più che concetti e di farlo nel modo più autentico possibile, evitando trucchi e parrucchi del mestiere.
Lo abbiamo fatto con i testi, cesellati fino allo sfinimento, lo abbiamo fatto con le strutture musicali pensate per funzionare anche solo con uno strumento e la voce, lo abbiamo fatto con gli arrangiamenti che hanno tirato fuori le peculiarità e i talenti di tutti musicisti coinvolti, lo abbiamo fatto col suono, cercando di sfuggire alle tentazioni produttive e alle seduzioni tecnologiche, o meglio facendone un uso strumentale alle canzoni.
Delle tante canzoni venute fuori, ne abbiamo scelte dieci, quelle che ci sembravano più solide ed emozionanti e che messe insieme formano un racconto coerente. Tre di queste, sono registrazioni fatte da me col cellulare a pochi minuti dalla composizione, con tutti gli errori, gli inciampi, le esitazioni, i sorrisi, i sussulti e lo stupore del caso. Perché di questo volevo parlare, perché di questo volevo cantare. Buon ascolto.