Sanremo 2025. La serata delle cover. Brunori arriva 5°, omaggia Dalla e ricorda Paolo Benvegnù: “Era un genio”

“In alcune edizioni del Festival di Sanremo, è stata la serata più divertente, e così è stato anche a questo giro. Cover e duetti – scrivono hanno risollevato il Festival dopo due serate mosce. Un gran momento di musica e tv il duetto tra Lucio Corsi e Topo Gigio, bella “Crêuza de mä” di Bresh e De André (portata a casa e ripetuta tra diverse difficoltà tecniche), importante il ricordo di Paolo Benvegnù di Brunori ed emozionante rivedere sul palco di Sanremo Riccardo Sinigallia. Si parlerà soprattutto di Fedez che aggiunge le sue barre a “Bella stronza” di (e con) Marco Masini – ma magari ci dimenticheremo anche di chi ha stravolto dei classici. Da qualche anno alla serata delle cover vale tutto, non c’è un tema: è un peccato, ma almeno quest’anno ci siamo evitati le autocover e gli autotributi. La vittoria è andata a Giorgia e Annalisa con “Skyfall” davanti a Corsi e Topo Gigio. Terzi Fedez e Masini, quarto Olly con Bregovc e ottimo quinto Brunori Sas con Dimartino e Sinigallia.

Per il cantautore cosentino ancora tanti applausi e consensi. 

C’è un modo di cantare Dalla che non puoi sbagliare: tra amici. Se poi sono cantautori diventa un omaggio che scalda il cuore. Non devi essere perfetto nella vocalità, basta regalare un bel momento, anche ‘se passasse in un instante’. E così è stato per i “tre amici” Brunori, Dimartino e Sinigallia. Ma a parte Dalla, l’aspetto emozionante per loro e non solo per loro è stata la dedica. Come scrive “Rockol”. 

Paolo Benvegnù ricordato sul palco del Festival di Sanremo nel giorno del suo 60° compleanno: lo aveva anticipato l’altro giorno Carlo Conti in conferenza stampa, lo ha fatto Dario Brunori dedicando “L’anno che verrà” di Dalla – eseguita con Riccardo Sinigallia e DiMartino – al cantante scomparso il 31 dicembre scorso. Era lui il “caro amico” della canzone, Rockol ne ha parlato con Dario Brunori, che ha raccontato così il suo rapporto con Paolo Benvegnù:

Con Paolo, a parte aver cantato un pezzo con lui nell’ultimo album, ci sono stati svariati incontri nel corso degli anni.

L’OCEANO DI BRUNORI E BENVEGNU’  (https://www.youtube.com/watch?v=mYpx_yFn4xk)

Il primo incontro con lui è stata per me una folgorazione. non solo perché è sempre stato un autore incredibile, ma anche perché aveva questa capacità sul palco di sovvertire completamente la sua poetica e dimostrare il suo lato cazzone.
Ed è una cosa che io ho detto “ok, allora si può fare”, perché anch’io ho la stessa attitudine.
E quindi è stato un maestro per me non solo da un punto di vista della canzone, ma anche della gestione del palco e di tutti i personaggi che ci abitano e che giusto che emergano, per non dare solo una parte di sé al pubblico, che magari è quella più seria, ma far capire che dietro un certo tipo di poetica ci può essere anche un approccio completamente scherzoso, giocoso. Era un genio.