Sanremo 2025, le pagelle al primo ascolto. Ancora tanti consensi e voti alti per la “ballad” di Brunori Sas

Nella giornata di ieri, in perfetto rituale sanremese, la stampa ovvero i media più importanti hanno ascoltato in anteprima le 30 canzoni in gara al Festival. Nella serata di ieri abbiamo pubblicato una prima selezione dei voti e delle recensioni per il cantautore cosentino Brunori Sas, a dire il vero tutte molto positive. Oggi continuiamo sulla stessa scia: il brano di Brunori è tra i migliori in assoluto della kermesse canora. Per dirla col Messaggero, potrebbe puntare al Premio della Critica e forse anche a qualcosa in più.

SANREMO 2025. BRUNORI PARE DE GREGORI (https://www.iacchite.blog/sanremo-2025-le-pagelle-al-primo-ascolto-corsera-brunori-pare-de-gregori/)

Brunori Sas – “L’albero delle noci” (9) – IL MESSAGGERO

Una canzone d’altri tempi, degregoriana. È la lettera di un padre alla figlia (la sua Fiammetta è nata nel 2021), che cresce e va per conto suo: «Sono passati veloci questi anni feroci / e nel mio cuore di padre il desiderio adesso si è chiuso a chiave / e tu sei stata bravissima all’esame di maturità / ad unire i punti fra la mia bocca e la verità». Punta al Premio della Critica. E magari anche a qualcosa di più. Commovente.

Brunori SaS – L’albero delle noci – Voto: 8,5 – OPEN 

Negli ultimi dieci anni ci siamo chiesti, potremmo dire abbiamo desiderato, capire l’impatto di un pezzo di Brunori, alla Brunori, sul largo pubblico di Sanremo, anche solo per un fatto personale, egoistico: mostrare che anche una certa generazione può avere validissimi cantautori di riferimento. Bene, quest’anno scopriremo la verità, capiremo se le canzoni di Brunori SaS piacciono come un vezzo da radical chic oppure effettivamente parliamo di uno che scriverà il suo nome nel gotha dei grandi cantautori. Il pezzo è una bellissima e sostanziosa ballad, Brunori SaS in purezza, nettamente superiore a tutte le altre canzoni in gara per composizione, poetica e spessore.

Brunori Sas – “L’albero delle noci” Voto 7+ – QUOTIDIANO NAZIONALE 

Canguro fra passato e futuro, dentro una canzone d’amore, De Gregori, occhi di donna, l’albero delle noci della sua infanzia, la Calabria, terra crudele, la differenza fra il sangue e il vino. Bravo, di maniera.

Brunori SAS – L’albero delle noci – Recensione Fanpage

E finalmente Brunori Sas fu. Sono anni che si parla del cantautore calabrese a Sanremo, Amadeus ha provato a portarlo più volte, senza successo. Eppure parliamo forse di uno degli artisti più importanti di questi ultimi anni. All’Ariston porta una canzone sulla paternità (un’esplosione di paternità, in realtà), con la sua classe sopraffina, pescando a piene mani dal suo canzoniere – con un testo che riesce a trovare parole e immagini che non ci sembrano trite e sentite -, ma anche facendo riferimento a grandi classici (De Gregori?). Che bellezza sarà vederlo su quel palco.

Brunori Sas – “L’albero delle noci”- Recensione Rockol

(Dario Brunori)
Una delle migliori canzoni del gruppo, scritta in solitudine – e per questo Festival è una rarità. Parte piano e voce poi diventa un midtempo, ricalcando in maniera magistrale la tradizione dei cantautori a cui Brunori fa riferimento. Un arrangiamento semplice, con un testo che racconta la genitorialità ma anche parlando dei lati oscuri della vita: “E a tutta questa felicità io non mi posso abituare/Perché conosco il sogno del faraone/Le vacche grasse e le vacche magre/E che si può cadere da una distanza siderale (…)Vorrei cantare senza parole/Senza mentire/Per paura di farti soffrire”.