La gara non è ancora iniziata ma la febbre da festival sale di giorno in giorno e la stampa, dopo un primo ascolto, ha già buttato giù le prime classifiche e dato indicazioni preziose per capire cosa aspettarci quest’anno sul palco dell’Ariston. Come si legge nella tabella acclusa, abbiamo fatto uno spoglio di tutte le pagelle e calcolato per ciascuno dei brani la media delle valutazioni. Non sappiamo chi vincerà il festival ma possiamo già scoprire, in questo modo, chi lo vincerebbe se a votare fossero i media.
In testa Brunori Sas (con una media dell’8) e a distanza di un solo punto Achille Lauro (con 7): praticamente il diavolo e l’acqua santa, rispettivamente con L’albero delle noci, un brano sulla rinascita e Incoscienti giovani che racconta una storia dai risvolti fortemente autobiografici.
Un inconsueto affiancamento vede condividere la posizione del 7 pieno anche da Willie Peyote, Noemi (Grazie ma no grazie, Se ti innamori muori) e Coma_Cose (Cuoricini), Rocco Hunt (Mille volte ancora) e Shablo feat. Guè, Joshua e Tormento (La mia parola).
Non distanti troviamo Massimo Ranieri (Tra le mani un cuore,), quotato a 6,5, come Elodie (Dimenticarsi alle 7) e Irama (Lentamente). Ma per un’edizione che lo stesso Carlo Conti annuncia come un sorprendente ritorno alla melodia e alla tradizione, all’insegna delle ballad e dell’amore, uno dei nomi su cui scommettere, a sorpresa, è Simone Cristicchi.
Il cantautore romano, che con Ti regalerò una rosa aveva trionfato al festival nel 2007, torna con una canzone che ancora una volta mescola sensibilità e impegno sociale: Quando sarai piccola. Il brano, che tra i giornalisti ha collezionato una media poco sotto Brunori Sas (7,75), è dedicata alla madre e affronta il tema della cura dei genitori che nella malattia “diventano figli”.
Con 7,5, Joan Thiele e Lucio Corsi, sono nella classifica ad un passo da Cristicchi. I due giovani, per la loro prima volta a Sanremo, esplorano la forza della fragilità e il potere delle idee in Eco e Volevo essere un duro.
Perfettamente in linea con la svolta intimista di quest’anno e non meno apprezzati sono stati Giorgia con La cura per me (7), e i The Kolors con Tu con chi fai l’amore, entrambe sul potere di salvifico dei sentimenti (7).
Olly, invece, che in genere stordisce, con la sensualità della sua voce, questa volta, rapita da una Balorda nostalgia si ferma al 23esimo posto (6).
Chi stupisce è Tony Effe che, dismessa improvvisamente la divisa da trapper (sarà forse a causa delle recenti polemiche che lo hanno visto protagonista?) si presenta all’Ariston nella sua versione addomesticata, con una canzone, Damme na mano (6) che vede protagonista una donna che picchia un uomo. Viste le accuse di misoginia è, praticamente, una nemesi.
Galleggiano sulla sufficienza (6), come a scuola, Fedez, Francesca Michielin e Gabbani (Battito, Viva la vita, Fango in paradiso,). L’ultimo posto in classifica, purtroppo, spetta a una veterana della kermesse, Marcella Bella, che con Pelle diamante e una media del 5 si qualifica trentesima. Fonte: The Hollywood Reporter