di Saverio Di Giorno
Da quando Iacchite’ ha pubblicato i riscontri di un’indagine a carico del sindaco di Santa Maria del Cedro Ugo Vetere si sono moltiplicate le testimonianze e anche le notizie. È arrivata anche la replica del diretto interessato che aggiunge dettagli molto interessanti e lega la sua vicenda alla Bcc di Verbicaro.
Innanzitutto, parliamo dei fatti. Il sindaco (a cui auguriamo pronta guarigione dal momento che si è sottoposto a un intervento all’anca) accusa la nostra redazione di “dire e non dire”. Con buona pace della delicatezza che avevamo avuto, considerata la vicenda ancora in itinere. Ma andiamo ai fatti e poi alle repliche del sindaco e qualche, doveroso, commento. E quindi andiamo alle cose formali.
Il procedimento che interessa il sindaco Vetere è il numero 2332 del 2023 e come anticipavamo origina da una sentenza del 19 luglio 2023 del Tribunale civile. La sentenza riporta un risarcimento di 60mila euro che l’avvocato Vetere doveva in favore del direttivo della Bcc di Verbicaro. Tutta la vicenda è arrivata a chiusura delle indagini preliminari, tant’è che Vetere figura come imputato.
Secondo le carte il sindaco a seguito della sentenza Vetere avrebbe posto in essere una serie di atti “simulati e fraudolenti” sia come privato cittadino, sia in funzione di sindaco per evitare gli obblighi della sentenza. In particolare secondo la notifica avrebbe effettuato bonifici, intestazioni di beni (automobili) e movimentazioni con le indennità da sindaco.
La replica di Ugo Vetere. E la controreplica.
Innanzitutto, il sindaco dice che la vicenda è “del tutto personale” e non riguarda il suo ruolo né di avvocato né di sindaco. E se fosse stata personale nemmeno ne avremmo parlato, però, stante le contestazioni, e come si legge, avrebbe anche coinvolto le indennità di carica. E questi sono fondi pubblici e quindi questioni di pubblico interesse.
Poi dice che ci sono più giudizi ed è sub judice. E chi ha mai scritto il contrario? Di certo, come abbiamo fatto con decine di altre indagini che hanno riguardato altri amministratori su aspetti che toccavano aspetti pubblici (le indennità), non si poteva avere un trattamento diverso. Anche perché in altri casi che non lo riguardavano, lo stesso sindaco si è detto in passato ben felice di leggere di atti di indagini pubblicate. Vetere ricorda anche di altre accuse mosse da graduati di finanza, carabinieri e procura di cui ha dimostrato estraneità. E ben venga! Sarebbe anche ora di tornare a parlare della solitudine del sindaco di Santa Maria quando liberava il lungomare o protestava contro la Regione per i rifiuti denunciando la solitudine a cui veniva lasciato dagli altri sindaci (ma non da questa parte) che ora dice amici.
L’accusa di Vetere poi si sposta alla procura di Paola, rea di indagare senza seguito gli amministratori e non perseguire l’usura praticata dai colletti bianchi. Delle zone buie scriviamo da anni, delle banche e dei professionisti coinvolti (con nomi e cognomi), i prestiti ai gruppi imprenditoriali con amministratori e così via.
Una constatazione: sono lontani i tempi in cui Vetere plaudiva al lavoro della procura e sedeva in piazza con procuratori. Ma d’altra parte ora cita Berlusconi… Noi citiamo invece Borsellino e la questione morale di Berlinguer: gli amministratori hanno anche il dovere di sembrare onesti, non solo esserlo. Questo significa che le frequentazioni con imprenditori borderline, con sindaci che hanno dissestato città, conflitti di interesse: non è detto che siano reati. Ma non è detto che siano cose belle. Per il resto: il coraggio lo ha sempre avuto, quindi denunci, visto che tutti sanno!
Il collegamento con la Bcc
E poi ci dà – dicendo e non dicendo – una notizia. Che questa vicenda è legata alla BCC di Verbicaro e alla famosa questione Riccetti.
La stoccata è a “un” magistrato di Catanzaro che impugnava la candidatura di Arturo Riccetti alla presidenza di “un” istituto di credito. E poi siamo noi che diciamo e non diciamo? Che cos’è è questo riferimento? Della vicenda di Riccetti e della Bcc di Verbicaro quasi in solitaria (con Francesca Lagatta) Iacchite” fu tra i pochi a scrivere (https://www.iacchite.blog/bcc-di-verbicaro-lincredibile-storia-dei-carabinieri-e-delle-societa-al-servizio-del-clan-muto/ ). Così come dell’indagine a Roma di cui non si seppe più nulla. Anzi, ora sappiamo di un appello e della ragione di Riccetti. A proposito di dire e non dire: dice o non dice come sono collegati i 60 mila euro a tutto il gotha della Bcc di Verbicaro?
Seconda e ultima constatazione. Questa è la dimostrazione che bisogna sempre pubblicare le notizie. Si dà la possibilità di difendersi e anche di dibattere di questioni pubbliche.