Santo Gioffrè: “La Calabria è un bancomat nelle mani della finanza criminale”

di Santo Gioffrè 

Mi si racconta che stanno creando molto scalpore, in Calabria e in Italia, le mie dichiarazioni a TRAME sul saccheggio della sanità calabrese. Non avete udito niente intorno a quanto grave sia la situazione. Venite il 26 a Cosenza che dirò il resto.

La Calabria è un bancomat, voluto e creato, da 20 anni, con scienza e coscienza politica che ubbidisce ai diktat delle grandi concentrazioni di finanza speculativa e criminale. Con l’appoggio di istituzioni importanti dello Stato e della ‘Ndrangheta, indistinguibili e interscambiabili nei ruoli, le più importanti lobby finanziarie italiane hanno individuato, nella debolezza politica, culturale, strutturale, sociale ed economica della Calabria, un campo dove poter operare, mettendo in piedi un sistema di saccheggio delle finanze pubbliche mai apparso in Europa, per entità e per i disastri sociali e antropologici causati.

Per 20 anni, una potente cosca di colletti bianchi, legati alla massoneria, ai servizi, alla’ ndrangheta e alle multinazionali del farmaco,potendo contare su legami con le più importanti fondazioni bancarie, proprietarie dei centri sanitari privati di cura più gettonati del Nord Italia, si sono approvvigionati, mettendo fuori uso i già minimi controlli di legalità esistenti, di immense risorse. 14 miliardi di euro. Hanno creato, con la protezione di pezzi delle istituzioni, un sistema di sfascio totale per cui, ormai, senza alcuna difesa, siamo divenuti, di fatto, una Colonia ed un bancomat.

Di tutto ciò, gli unici che ne sono usciti con le ossa rotte, condannati all’annientamento etnico, sono i Calabresi. Altro che le buttanate della restanza! Hanno tutti convenienza dai nostri disastri: Rimanere dentro il Piano di Rientro, furti abissali, emigrazione sanitaria verso il Nord con esborso, a loro favore, di 350 milioni l’anno, desertificazione sanitaria in Calabria e totale chiusura dei servizi sui territori e di ospedali, fuga dei Calabresi, per fame, verso il Nord, spopolamento selvaggio, ‘ndrangheta imperante e controllo del voto, anti-ndrangheta usata solo per far carriera. Ponte sullo Stretto inteso come grande camera di compensazione di accordi e guadagni infiniti, per le multinazionali delle costruzioni, la Confindustria Lombaro-Veneta e la Lega Nord, che governa questa Regione e che, nell’impoverimento sociale ed esistenziale della Calabria, vede il sicuro motore di alimentazione degli alti livelli di benessere del Nord che, poi, è il motivo di esistenza stessa della Lega Nord, la quale, anomalia patologica, governa la Calabria. Condannato e boia uniti nella lotta. Vi basta? Se no, vi dirò ancora. Poi, vediamo se troviamo qualche Parlamentare della Lega Nord calabrese che vorrá confrontarsi su queste cose e confutare quanto ho scritto.