Sapere sempre con chi stare (di Gioacchino Criaco)

Sapere sempre con chi stare

di Gioacchino Criaco

Partiva dall’Aspromonte, mio nonno, a piedi, fino a Crotone, si risparmiava i soldi del viaggio per riportarli a casa insieme al prezzo ottenuto per barattare la forza invincibile che aveva nelle braccia, d’acciaio fino alla fine, quasi novant’anni di fatica.
Per lui, ci sono.
Sapere dove stare significa stare sempre e per sempre dalla parte della tua gente.
Da compatire chi figlio di palmi callosi chiama “suoi operai”, suoi dipendenti, suoi collaboratori, suoi lavoratori. Qualcuno chiama i lavoratori domestici, camerieri. Miei, tuoi, nostri, loro.
In un rapporto che è ormai di possesso. Pure il codice civile al 2049 parla di responsabilità dei padroni per i loro domestici.
Non è una questione di partiti, di stare con gli uni o gli altri.
E’ stare con i nostri.
Chi è per far star meglio chi sempre più vuol fare padrone non sta con la gente normale, non ci stanno nemmeno quelli che sono grazie alle braccia di quella gente.
Nel paese a cui appartengo, pelli diafane e di bronzo, barbe rosse e capelli crespi, mostrano i lembi delle sponde da cui proveniamo. Ci siamo perché siamo figli di una terra che non ha mai dato peso ai passaporti.