Scalea 2025. Il rischio della “scheda ballerina” e il silenzio ufficiale calato sulla sezione 7 di via Lauro

di Saverio Di Giorno

La notizia arrivata in redazione alcune ora fa su Scalea ha creato un passaparola e alzato la tensione in città. Ma la cosa interessante, e forse inquietante, è il silenzio ufficiale calato intorno alla vicenda, nonostante una presenza di forze dell’ordine sensibilmente aumentata. Tra chi parla di schede “accidentalmente” cadute nella borsa e chi di tensioni rientrate, c’è quasi una corsa a minimizzare l’accaduto invece di chiedere un approfondimento a garanzia della comunità. Perché sia chiaro: il rischio è quello della “scheda ballerina”, meccanismo ben rodato in molte zone d’Italia.

La vicenda

La notizia riguarda la sezione 7 di Scalea, in via Lauro. Il 24 maggio ’25 è stato consegnato un plico con 1300 schede. Durante le operazioni di allestimento del seggio alcuni rappresentanti di lista – dunque alla presenza di testimoni – hanno visto due schede nella borsa del presidente del seggio. Allertate le forze dell’ordine presenti le schede sono state recuperate, ma alla fine delle operazioni di timbratura e vidimazione le schede in dotazione risultavano 1298.  Inoltre, è stato testimoniato che il presidente ha portato a casa il timbro in dotazione al seggio. La vicenda solleva gravi preoccupazioni sulla regolarità e la trasparenza delle operazioni elettorali. Della vicenda sono stati prontamente informati il Commissario prefettizio di Scalea e le forze dell’ordine per ulteriori accertamenti.

E di accertamenti evidentemente c’è ancora bisogno perché la normativa in materia è molto rigida, basta una sola scheda a compromettere il voto. A maggior ragione che anche dopo il recupero dalla borsa e la vidimazione ne mancavano comunque due. Resta innanzitutto una domanda: perché il presidente di seggio non è stato esautorato e continua a svolgere la sua funzione? Anche perché, con buona pace di chi ha teorizzato di cadute accidentali nella borsa e volendo anche pensare che il caso sia una cestista esperta da far canestro e mettere in imbarazzo l’ufficiale è più difficile da giustificare il viaggio del timbro fino a casa. Manco fosse il testo la commedia di Dario Fo “morte accidentale di un anarchico”. Timbro recuperato dalle stesse forze dell’ordine.

La scheda ballerina

Il vero punto – che è quello che probabilmente si sta accertando ed evitando – è il rischio della cosiddetta scheda ballerina, un modo per compromettere il voto già documentate in diverse zone d’Italia e di Calabria.

Il meccanismo è un passamano: consiste nel consegnare (fuori dall’urna) all’elettore una scheda vidimata e illecitamente ottenuta dopo averla già compilata mentre l’elettore deposita tale scheda nell’urna e dà all’uscita del seggio ad un esponente criminale quella ancora intonsa che il seggio gli ha consegnato. Quest’ultima verrà riconsegnata compilata ad altro elettore, che a sua volta ne restituirà una bianca. In questo modo, grazie ad una sola scheda vidimata di cui non risulti la sorte, viene controllato e pilotato l’esercizio del diritto di voto. Ecco perché le due schede mancanti non sono un dettaglio. Ed ecco perché sarà necessario un controllo dei timbri al momento dello spoglio di tutte le schede.

Questo è l’ultimo passo di una campagna elettorale che ha visto non l’unico atto di cui sono state informate le forze dell’ordine e testimonia il clima teso e forse anche la posta in gioco nella cittadina già sciolta per infiltrazioni mafiose.

Sulla questione poi pesa un silenzio ancora più inquietante: quello dei rappresentanti di lista. Dovrebbe essere nell’interesse di tutti pretendere chiarezza e avere un corretto esercizio al diritto al voto e un esito chiaro. Invece di alzare l’attenzione come sarebbe stato logico e normale, si è preferito il silenzio. AGGIORNAMENTO: I CARABINIERI CACCIANO LA PRESIDENTE DI SEGGIO https://www.iacchite.blog/scalea-2025-i-carabinieri-cacciano-la-presidente-di-seggio-della-sezione-7-di-via-lauro/