Scandalo Eni, quel lecchino di Vespa e quella “santa” della Boschi

La santa e il lecchino

I Boschi? Una famiglia di Santi.

A sentire la Boschi, il Governo avrebbe agito nell’affaire Tempa Rossa per il bene del Paese. Ha garantito occupazione e sviluppo nel Sud con l’aiuto dell’interesse della ministra Guidi. Inquinamento, concussione, traffico di influenze e corruzione non riguardano il governo. Anzi, da Vespa, era come se non esistessero.

A questo punto possiamo capire perché diavolo si è dimessa la Guidi?

Il Boschi show prosegue con la medesima logica quando si parla del “padre persona perbene”. Avrebbe agito per amore del territorio e per prestare aiuto a una piccola banca in difficoltà.
Quando la super ministra afferma che il babbo è stato vice presidente di Etruria per pochi mesi ereditando una situazione disastrosa, Vespa supera se stesso e non le obietta che Pierluigi Boschi era nel consiglio di amministrazione di Etruria già dal 2011.
Vespa è un giornalista preparato. È, quindi, evidente il suo essersi prestato a coprire tutte le menzogne della ministra. Addirittura è lui ad ipotizzare un complotto ad opera dei magistrati e lei, da “figlia di uomo perbene” sorride complice e lascia il dubbio sull’esistenza della solita giustizia ad orologeria in vista del referendum.

Possiamo, quindi, sapere perché il sig. Luigino si è ammazzato e perché centinaia di cittadini hanno perso i loro piccoli risparmi?
E poi, perché secondo i magistrati Pierluigi Boschi dovrebbe rispondere in solido con gli ex amministratori e sindaci di banca Etruria per 300 milioni di euro per la mala gestio che c’è stata dal 2010 al 2015?

Barbara Lezzi

Movimento 5 stelle