“Scordovillo: fallita l’equa dislocazione. Il rischio di un nuovo ghetto”

Comunicato stampa

Scordovillo: fallita l’equa dislocazione. Il rischio di un nuovo ghetto 

È urgente riportare l’attenzione sul progetto Scordovillo, poiché esiste oggi un serio pericolo che la Regione Calabria torni alla soluzione inaccettabile della costruzione di un nuovo ghetto di edilizia popolare.

La Regione, costretta dalla Commissione Europea ad adottare la soluzione dell’equa dislocazione abitativa, ne ha di fatto determinato il fallimento attraverso scelte e provvedimenti che ne hanno impedito la reale attuazione.

Ricostruiamo i fatti degli ultimi due anni

A seguito della Delibera del Consiglio dei Ministri del 15 febbraio 2024, che disponeva la bonifica del ghetto di Scordovillo, la Regione Calabria avrebbe dovuto garantire una soluzione abitativa dignitosa alle circa 100 famiglie rom che vi risiedono.

Con la Delibera di Giunta n. 109 del 25 marzo 2024, la Regione ha invece deciso di trasferire tutti i nuclei familiari insieme in un nuovo ghetto di 120 alloggi popolari da costruire nella stessa area di Scordovillo, utilizzando 28 milioni di euro di fondi europei.

Una decisione gravissima, assunta nonostante la Regione conosca bene le devastanti conseguenze sociali prodotte dai ghetti di edilizia residenziale pubblica presenti da decenni sul territorio calabrese.

Ancora più grave è stato il silenzio che ha accompagnato questa scelta: nessuna presa di posizione pubblica da parte degli Enti del Terzo Settore del territorio lametino. L’unica denuncia pubblica è stata quella del Comitato Stop Ghetti, composto da attiviste e dalle associazioni APS Lav Romanò di Cosenza e Un Mondo di Mondi di Reggio Calabria.

 L’intervento della Commissione Europea

A seguito della denuncia presentata nell’ottobre 2024 dal Comitato Stop Ghetti e dall’European Roma Rights Center (ERRC) alla Commissione Europea, quest’ultima è intervenuta imponendo alla Regione Calabria la modifica del progetto.

Con la Delibera di Giunta n. 29 del 27 gennaio 2025, la Regione è stata costretta ad adottare la soluzione dell’equa dislocazione abitativa, anche attraverso l’acquisto di alloggi sul mercato locale.

L’equa dislocazione e il mix sociale rappresentano l’unica soluzione realmente inclusiva, come dimostrato da numerose esperienze positive in altre città europee.

Un fallimento annunciato 

La Regione Calabria ha però avviato questa soluzione senza crederci realmente:ha destinato solo 10 dei 28 milioni di euro inizialmente previsti; ha adottato criteri e provvedimenti che ne hanno ostacolato l’attuazione.

I tre Avvisi pubblici dell’ATERP Calabria (febbraio–ottobre 2025), pur rappresentando un’operazione innovativa per l’incremento del patrimonio ERP, non hanno prodotto i risultati necessari a causa di condizioni errate.

In particolare: l’esclusione delle agenzie immobiliari, rivolgendosi solo a proprietari privati;

la preferenza per alloggi autonomi e non in condominio, molto più rari;l’assenza di una reale azione di sensibilizzazione sul territorio, nonostante un progetto da 8 milioni di euro affidato agli Enti del Terzo Settore.

Anche la richiesta di alloggi nei piccoli comuni limitrofi a Lamezia Terme si è rivelata una scelta inefficace e problematica, poiché la L.R. 32/1996 consente l’assegnazione degli alloggi ERP esclusivamente ai residenti, rendendo l’operazione di fatto “fuori legge”.

Il rischio concreto 

La preferenza per alloggi isolati e la dispersione nei piccoli comuni evidenziano una persistente volontà di separazione e isolamento delle famiglie rom, in aperto contrasto con i principi di inclusione e mix sociale.

Oggi, dopo aver fatto fallire l’operazione di equa dislocazione, esiste il rischio concreto che la Regione Calabria utilizzi questo fallimento come giustificazione per tornare alla costruzione di un nuovo ghetto.

Questo non può e non deve accadere.

18 dicembre 2025

APS Lav Romanò (Cosenza)

Associazione Un Mondo di Mondi – Marino  Giacomo (Reggio Calabria)

Dssa Gabriella De Luca  Attivista (Catanzaro)

Dssa Stefania Bevilacqua  Attivista (Cosenza)

Dssa Cristina Delfino Attivista ( Reggio Calabria)