Scuole sicure, a Reggio Calabria 9 plessi sono inagibili e resteranno chiusi

di Isabella Marchiolo

Fonte: Reggio Today (https://www.reggiotoday.it/cronaca/scuole-inagibili-reggio-calabria-esiti-carotaggi-elenco-plessi-interdetti.html)

Da mesi si attendevano gli esiti dei carotaggi effettuati dall’amministrazione comunale degli istituti scolastici di propria competenza. Arrivano ora, a poco più di due settimane dal rientro sui banchi, con una comunicazione choc che riguarda nove plessi: sono risultate criticità statiche tali da rendere inagibili le strutture, che resteranno chiuse richiedendo il trasloco di numerose comunità scolastiche.

La storia si ripete. Era accaduto nel 2023 con la scuola media Pythagoras di Ravagnese (ad anno scolastico appena iniziato), i cui allievi e insegnanti, dopo la scoperta di gravissimi dissesto del loro istituto, sono stati ospiti dell’istituto comprensivo Larizza-Giudice Scopelliti per un periodo che avrebbe dovuto essere di pochi mesi e invece si è allungato fino ad oggi e senza soluzione. L’edificio è infatti citato nella lettera che il settore tecnico 11 del Comune ha inviato alle scuole interessate, e questa non è purtroppo una novità. Dopo aver accumulato ritardi, dovuti a un contenzioso con la ditta incaricata dei lavori, per le verifiche statiche successive alla chiusura della media di Ravagnese, l’amministrazione aveva provato ad essere lungimirante pubblicando un avviso pubblico per l’affitto passivo di un immobile adatto ad accogliere le classi tutt’ora prive di sede.

Ecco quali sono i plessi scolastici di Reggio Calabria risultati inagibili

Secondo quanto si apprende dalla nota del settore tecnico i plessi scolastici “di cui si rappresenta la necessità di inibire in via prudenziale e non decorrenza immediata l’accesso a tutti i locali” sono i seguenti:

  • Dante Alighieri (secondaria di primo grado) via Figurella, Catona
  • Distaccamento Dante Alighieri (secondaria di primo grado) via Nazionale, Catona
  • Klearchos (secondaria di primo grado), via Baglio Giunta, Archi Cep
  • Melissari (primaria), via di Tre Mulini
  • Galluppi (primaria), via Botteghelle
  • Vitrioli (secondaria di primo grado)
  • Frangipane edificio nord (primaria), viale Calabria
  • Pythagoras (scuola media), Ravagnese

All’elenco si aggiunge la scuola media di Condera, nella quale lo stato di agibilità è noto dall’anno scorso  e inizieranno a breve i lavori di ristrutturazione. Nella nota si invitano gli istituti a valutare “la possibilità di riorganizzare gli spazi a propria disposizione provvedendo a redistribuire le classi attualmente ospitate nei suddetti plessi e comunicare allo scrivente ufficio dove eventualmente andrebbero trasferite”. Spostamenti da disporre “a stretto giro” per consentire l’avvio del nuovo anno scolastico: in un momento di intenso lavoro per l’assegnazione dei docenti in corso da parte dell’ufficio regionale, i dirigenti si ritrovano a dover fronteggiare un’emergenza non da poco perché gli spazi alternativi, detto in modo crudo, non ci sono.

Veronese (Uil Scuola): “Il nostro allarme li ha fatti uscire allo scoperto”

Appare assurdo che tutto questo sia stato comunicato solo ieri e nella nota si informa che l’esito delle verifiche di vulnerabilità sismica è stato trasmesso dal settore grandi opere e programmazione lavori pubblici soltanto lo scorso 26 agosto. “In realtà credo che sapessero già qualcosa – spiega Simone Veronese, coordinatore delle rsu di Uil Scuola per la provincia di Reggio Calabria – perché le scuole sono state contattate nell’ultimo mese, chiedendo quali disponibilità di locali ci fossero”. Da Uil Scuola Rua era arrivato un concreto allarme sull’edilizia scolastica cittadina appena due giorni fa. In un intervento rivolto agli amministratori e le forze politiche, la federazione scriveva: “Molti dirigenti scolastici del Comune di Reggio Calabria segnalano che nei mesi scorsi sono stati effettuati dei carotaggi sulle strutture portanti delle loro scuole ma poi non si è passati al ripristino della situazione preesistente. C’è il reale rischio che tali plessi debbano essere dichiarati inagibili, senza essere sostituiti da strutture idonee ad accogliere gli alunni, come accaduto negli anni precedenti”.

Quella dell’organizzazione sindacale si è rilevata un’amara profezia, e dice ancora Veronese: “La questione è antica, e non è mai stata affrontata dalle amministrazioni che si sono succedute, ma per lo meno quella attuale aveva i mezzi e le condizioni per farlo”. Ovvero un milione di euro del Patto della città Metropolitana di Reggio Calabria per il progetto Scuole belle e sicure che sta prevendo esami di sicurezza sismica degli edifici scolastici di proprietà comunale, con livelli di verifica diversi e suddivisi in fasi.

Le scuole dell’infanzia, primarie e medie della nostra città sono vetuste, costruite quasi cinquant’anni fa. E’ ampiamente prevedibile che abbiano problemi strutturali e debbano essere frequentate in sicurezza e decoro da chi ogni giorno studia e lavora dentro quegli edifici. “L’attività di edilizia scolastica a Reggio – continua Veronese – è inesistente da trent’anni. Un lunghissimo tempo senza costruire una nuova scuola: abbiamo avuto solo un intervento ma al liceo scientifico Da Vinci, la sala realizzata dalla Regione nel 2018. Nulla si è fatto per gli istituti di competenza del Comune”. Il rappresentante di Uil Scuola cita alcuni casi emblematici: “La scuola Mazzini è stata chiusa nel 2011 e si tratta di un edificio che potrebbe contenere 1200 alunni, ma l’idea dell’amministrazione non è di abbatterlo e ricostruirlo; vogliono vendere sia terreno che locali. A Gallico le classi del plesso dichiarato inagibile sono state trasferite in una sede presa in affitto ma assolutamente non idonea, presentata all’epoca come soluzione provvisoria. Sono lì da otto anni”.

Per la media Ibico di Santa Caterina dopo anni solo ora stanno partendo i lavori, che si concluderanno, in previsione, nel 2026: “Il merito – precisa il sindacalista – è dell’assessore Carmelo Romeo, a cui dobbiamo riconoscere di essersi attivato subito dopo la nomina, riuscendo nei primi sei mesi del suo incarico a sbloccare la situazione con i nuovi fondi Pon Metro. Ma è l’unico ad aver fatto qualcosa per l’edilizia scolastica reggina, in dieci anni”.

Sulle criticità di Archi, aggiunge Simone Veronese: “Quella situazione è paradossale. C’era la disponibilità di 300-400mila euro per interventi di completamento del tetto e dei bagni della parte agibile dell’istituto. Ma non sono mai stati finiti, nonostante li avessimo sollecitati più volte. Adesso avremmo una zona in cui spostare gli allievi, che invece non si può utilizzare. E’ necessario rendersi conto – sottolinea – che la scuola ha necessità di organizzare gli ambienti di apprendimento per tempo, prima dell’inizio delle lezioni. I problemi di staticità antisismica sono già conosciuti dall’amministrazione e serve un piano B per far fronte alle emergenze”.

Si attendono carotaggi su altre scuole e potrebbero esserci ulteriori criticità

La questione dei plessi scolastici inagibili potrebbe non finire qui. Il Comune ha disposto carotaggi su 23 edifici strutturalmente borderline, e mentre si effettuano gli esami e si acquisiscono i risultati, sembra ci siano in arrivo altre brutte notizie. Per questo Uil Scuola ha intenzione di chiedere l’accesso agli atti. “Devo pensare – conclude Veronese – che probabilmente se noi non fossimo usciti con quel comunicato, l’amministrazione avrebbe tenuto nascosta questa bomba fino all’inizio dell’anno scolastico, nel tentativo di trovare soluzioni ridicole. Così li abbiamo costretti a sedersi a un tavolo e dirci come intendono agire. Ora il problema è dove mettere gli alunni che dal prossimo 16 settembre non avranno più la loro scuola”.

Sicuramente il Comune non dispone di immobili adatti, come ci era già stato detto nei mesi scorsi dall’assessora all’istruzione Anna Briante, poiché tutte le ipotesi vagliate sono risultate inidonee. Fallito anche l’avviso esplorativo per individuare un immobile privato da affittare allocando lì la Pythagoras, che ora non è la sola scuola ad avere questo problema. Al momento la chiusura degli istituti risultati inagibili è stata comunicata solo ai dirigenti interessati con una sorta di raccomandazione ad interdire i locali, ma presumibilmente sarà seguita da ordinanze del sindaco, come avvenuto per la media di Ravagnese. Di certo non sarà un inizio di anno scolastico tranquillo per molti docenti e allievi della nostra città.