Se Nicola Adamo potesse parlare…

Se Nicola Adamo potesse parlare (non dell’ultima campagna elettorale, naturalmente ma di tutto quello che è stato) ci racconterebbe cose che noi umani neanche possiamo immaginare. Fatti e aneddoti dove spesso e volentieri la realtà supera la fantasia. Se solo potesse parlare ci racconterebbe dei bei tempi passati e dei tanti amici persi e trovati durante il suo lungo e illuminante cammino (ppe natri cent’anni, ottu e novi fora maluacchiu). Ci riferirebbe della sua esistenza spesa tutta in politica, e di come è riuscito a trasformare gli ideali in un assegno circolare. Se solo, Capu i Liuni, potesse parlare ci narrerebbe delle tante estenuanti riunioni tenute fino a notte fonda per risolvere questo o quel problema, o per trovare, con gli amici degli amici, questo o quell’accordo. Ci spiegherebbe come funziona realmente la “politica istituzionale” e quali sono i reali interessi degli uomini e delle donne che la praticano.

Se solo, Nicola, potesse parlare ci chiarirebbe il perché nessuno di quelli che hanno amministrato in Calabria la cosa pubblica, è innocente. Ci rivelerebbe come è facile ingannare il popolo bue, e come è difficile, invece, stare zitti quando tutti intorno fanno rumore. Se solo potesse parlare ci rivelerebbe le tante manovre sottobanco, perpetrate dai politici, a danno dei cittadini. Se solo potesse parlare ci rivelerebbe come fa la retorica politica ad attecchire nel sentimento comune a suon di bigliettoni da 100. Ci spiegherebbe come si trasforma la “casa comune” in una villa per pochi con piscina. Ci illustrerebbe come ha funzionato il piano criminale, ordito dall’intera classe politica, per depredare ogni avere pubblico. Ci svelerebbe i segreti della trasversalità politica. Ci insegnerebbe come si fa a fare carriera, senza meriti, nella pubblica amministrazione.

Se solo, Nicola, potesse parlare ci spiattellerebbe tutti gli intrallazzi realizzati in tanti anni di politica attiva. Ci racconterebbe dei bei tempi da consigliere regionale e delle tante esaltanti campagne elettorali (ara Massa) costate un occhio della testa. Ci riferirebbe dei bei tempi dell’associazione “L’Idea” impegnata a promuovere la sua figura. Ci racconterebbe della televisione privata e dei “fondi del gruppo consiliare” spesi per gli amici di allora. Ci racconterebbe di quando metteva dollaroni in tasca a tutti, e delle tante serate trascorse nelle trattoria insieme a chi oggi lo offende e lo denigra. Ci racconterebbe come è facile comprarsi le persone e di come le persone si lascino comprare. Ci riferirebbe di tradimenti e coltellate alle spalle. Ci parlerebbe di vecchi amici passati al nemico, solo per salvarsi il culo. Ci spiffererebbe dei tanti passati dalla sua corte a cui ha riempito le tasche e che a lui devono tutto, e che oggi fanno i moralisti.

Ci svelerebbe, insomma, un mondo di segreti, se solo potesse parlare, ma non lo può fare. Anche se la voglia di farlo, a sentire certi bacchettoni che dopo aver intrallazzato una vita con lui oggi lo trattano da appestato, è tanta. Vorrebbe ma non può. Vorrebbe fargliela pagare a chi lo ha tradito, raccontando tutti i loro intrallazzi, ma non può farlo. Le cose che ha da dire Nicola non si possono dire pubblicamente, sarebbe, per lui, come confessare. Ma state certi che compà Nicola un modo, sottobanco, perché la rabbia è tanta, ppi renna a pariglia a chini sa merita, lo trova. E di questo siamo più che sicuri. Specie adesso che la paranza ha eletto a sindaco uno dei suoi scagnozzi…