La questione dei diritti tv della Serie B, ancora in pieno caos, tiene banco tra le società che non hanno i famigerati “fondi” stranieri e faticano a fare mercato. Non è più un mistero: per questa stagione ogni società di Serie B rischia la perdita da 1,4 a 2 milioni di euro rispetto ai proventi per i diritti tv e alla mutualità con la serie A. La parola d’ordine in molte piazze della B è: come attutire questo impatto?
C’è chi confida in un maggior afflusso di tifosi e di abbonamenti ed è importante ma la voce “incassi e abbonati” rappresenta al massimo il 10% del budget complessivo e spesso viene quasi eroso dai costi per l’evento partita. E ci vorrebbero 100 mila spettatori a partita per vedere qualche risultato o magari 50 mila abbonamenti…
Un altro capitolo è la riduzione del monte ingaggi anche se già società come per esempio Cosenza e Catanzaro erano in fondo alla classifica con circa 7 milioni. Una ulteriore riduzione del monte ingaggi non sarà facile per nessuno. E così si spiega il massiccio ricorso a calciatori provenienti dalla serie C dove gli ingaggi sono ancora morigerati.
Altra ancora di salvataggio sono i giovani e il contributo per il minutaggio. E tutte le società – con Catanzaro e Cosenza in prima fila – stanno reclutando per fortuna un numero finalmente consistente di under. Con un po’ di fortuna si potrebbero recuperare parecchi soldini che mancano ai budget. Anche perché ci sono nuove disposizioni per l’utilizzo dei giovani che riguarderà in modo prevalente i ragazzi under 20. Una filosofia che sta già portando molti diesse a scegliere non dei giocatori di “nome” ma profili di ragazzi emergenti.
Entrando nello specifico dei contributi tv e Lega: sicuramente si scenderà dai 43 milioni dell’ultimo campionato (erano 46 prima della scomparsa di Helbiz Media) e si tenterà di riuscire a raccogliere almeno 33 milioni/anno (esclusi i diritti per i pubblici esercizi e quelli per l’estero) con una perdita di circa 10 milioni. Ovviamente le ricadute negative sono tutte a carico delle società, sia in termini economici (allo stato attuale mancano 2 milioni a club rispetto alla scorsa stagione), ma anche per l’immagine e il marketing delle squadre. In più ci sarà una diminuzione della mutualità con la serie A che metterà a disposizione della serie B solo 60 milioni anziché i 78 del triennio precedente, con una perdita di 18 milioni. In totale alle 20 società di serie B verranno a mancare 28 milioni: da 121 a 93 milioni per una media di 1,4 milioni di euro. Qualcuno dice anche due milioni tondi tondi.
La Serie B confida nei numeri per trovare nuove risorse: 600 mila spettatori di media per ogni giornata di campionato, playoff e playout di grande attrazione. Ci potrebbe essere una soluzione, che però non sarà accettata e che riguarda la ridistribuzione del paracadute (60 milioni) a tutte le società anziché alle sole tre retrocesse. Ma è un’idea che sarà sicuramente bocciata.
La Lega Serie B va a caccia di risorse. Ad oggi, non c’è alcuna emittente certa di trasmettere in diretta il prossimo campionato. Dopo i colloqui privati con i singoli broadcaster e l’assemblea della scorsa settimana, la Lega B aveva diramato il nuovo “listino prezzi” per la cessione dei diritti tv dal campionato 2024/25 al 2026/27.
Niente più pretese di esclusiva. Ormai appurato che nessuno ha intenzione di sborsare i 43 milioni stagionali richiesti, la Lega B si sposta solo sulla co-esclusiva senza limiti di piattaforma o di tempo. Paradossalmente, anche un giorno prima dell’inizio del campionato o a stagione iniziata c’è chi potrebbe decidere di pagare il suo e… inserirsi. A Milano chiedono 16 milioni a stagione in caso di due licenziatari, che scendono a 14 se i licenziatari diventano 3 e a 12 se ne sono ancora di più. Sky e Dazn, alla fine, dovrebbero aderire garantendo 32 milioni all’anno alla Lega. Balata continua a dire che Sky e Dazn sono le soluzioni migliori ma non manca chi sotto sotto spera che anche Mediaset farà parte della “partita”. Sky non sembra interessata, visto che tutti i propri sforzi sul calcio sono ora concentrati sulla nuova Champions, mentre DAZN ha aumentato i costi degli abbonamenti, a fronte di tagli al personale e della richiesta di dilazione di pagamento per i diritti della Serie A. L’unico indizio che possiamo cogliere è dato dal nome del gruppo che ha trasmesso (insieme ai canali social della Lega B) la cerimonia di presentazione del calendario: che si vada a finire verso Mediaset? Lo sapremo presto.