Quel pappone di Sgarbi ne ha fatta un’altra delle sue.
Sul suo profilo FB ha scritto testualmente che “Un finocchio in Calabria è come un marinaio in montagna”. Della serie: non solo è un omofobo ma prova a trascinare sulla sua stessa deriva i calabresi che, invece, al contrario di lui, sono persone civili e tutt’altro che omofobe.
Una presa di posizione che ha attirato commenti al vetriolo contro il popolare magnaccia emiliano, che viene assistito dallo stato per non fare nulla tutto il giorno e da qualche mese anche dalla città di Cosenza che gli paga uno stipendio grazie a quel sindaco squallido, viscido e truffatore che ci ritroviamo.
Pubblichiamo il commento a questa ennesima caduta di stile di Sgarbi il pappone scritto da Sergio Crocco.
E’ profondamente ingiusto che Cosenza, la città di Bernardino Telesio, debba essere rappresentata da un omofobo come Vittorio Sgarbi. Leggere gli insulti continui alle persone omosessuali di questo ominicchio, e sapere che questo imbecille prende soldi dai cosentini per non fare un cazzo, ma solo per divertirsi ad offendere la gente che non gli ha fatto niente, sono la cosa più brutta che Occhiuto ha regalato alla nostra civile Cosenza. Sindaco, togli questa vergogna dalla mia città.
E, per dirla tutta, ritengo incredibile che tutto l’associazionismo cosentino, l’opposizione, la società civile della mia città, i compagni, i giornalisti seri, tollerino nel più assoluto silenzio (che è sempre complice) questo stillicidio continuo. Siamo in pieno sonno della ragione.
Caro Sergio, noi siamo qui a protestare come stai facendo tu e non abbiamo trascurato la pericolosità del messaggio di questo inutile pappone, che evidentemente è lo stesso pensiero del sindaco e di tutta la sua corte dei miracoli.