Vinitaly and the city: la grande schifezza. Istruzioni per l’ac…cesso
La Calabria è sempre più una colonia del Nord Italia. Non bastavano i 300 milioni che, come dice Gimbe, abbiamo mandato alle regioni del Centro Nord per la migrazione sanitaria. Adesso è da due anni che succede un fatto strano: per poter bere un bicchiere di vino, noi calabresi dobbiamo fare pure un bonifico alla Fiera di Verona. Infatti per il secondo anno si svolgerà in Calabria, a Sibari – territorio del Gallo cedrone – la Vinitaly and the city da oggi e fino al 20 luglio per la felicità del nostro duo Occhiù e Gallo cedrone, appunto, i Totò e Peppino della Calabria. La differenza è che Totò e Peppino arrivavano a Milano in treno con tanto di colbacco e si portavano la pasta, la gallina e il formaggio campano, oggi invece il duo Occhiù-Gallo cedrone restano in Calabria, però pagano con i nostri soldi la Fiera di Verona e le aziende vinicole, a loro volta, ci mettono i vini e quelle casearie i formaggi per gli assaggi. Una grande schifezza, tanto per sintetizzare il tutto.
Una volta i nostri vecchi andavano nelle cantine a bersi un bicchiere di vino locale, a volte mezzo aceto, altre volte allungato con l’acqua, e si usciva solo a tarda sera, dopo aver pagato qualche lira, cantando o imprecando avvinazzati. Adesso nella Calabria dello Spettacolo del nostro gran presidente abbiamo la fortuna di poter andare al Vinitaly and the city in sarsa calabrese, evento glamour della Calabria che beve e magna. Cosa volete che sia per la Calabria che conta dover pagare gli assaggi al prezzo modico di euro 25 per un carnet che permette 3 wine token (tradotto per noi ignoranti tre bicchieri di vino presso i vari stand) ma non solo… ci sono anche 2 food token (due toast di quelli musci), ma anche, come un buon venditore alle aste televisive, ci sarà in omaggio, dicasi o-mag-gio, un bel calice che i fortunati partecipanti potranno portare a casa, se non si rompe prima tra un avvinazzamento e l’altro. 25 euro per tre bicchieri di vino più due toast e un bel calice, un vero AFFARONE. Ma che minchia vorrà dire token… Siamo andati a chiedere a quelli “esperti” e ci hanno detto che significa “gettone”. Sì, altro giro altro gettone: garantiscono Robertino Occhiu’ e il Gallo cedrone: vida cchi ti pigli si dicia a Cusenza!
Ai primi cento che telefoneranno, pardon prenoteranno, offriamo in omaggio un brindisi e un selfie con il duo Occhiu’ e Gallo cedrone e una stretta di mano vincolante per la prossima campagna regionale sempre che sta magistratura non rompa ancora i cabbasisi e magari venga candidato… Orsomarcio!
Voi vi chiederete a questo punto: e che cosa ci mette la Fiera di Verona? Verrebbe da rispondere… un paio di palle, ma in realtà la Fiera di Verona ci concede l’uso del nome: Vinitaly and the city. Per farci questo favore non si accontenta dei ticket d’ingresso ma si busca la bellezza di euro 225 mila (più Iva) dati dalla Regione per l’organizzazione della Fiera in quel di Sibari.
La determina dirigenziale N°. 10045 DEL 09/07/2025 avente per oggetto:
“Servizio di organizzazione della manifestazione “Vinitaly and the city Sibari: Calabria in wine”, che si terrà dal 18 al 20 luglio 2025 a Sibari” afferma:
DI APPROVARE, la procedura negoziata n. 5473615/2025 generata telematicamente sul portale MEPA/CONSIP con l’operatore economico Veronafiere S.p.A. con sede in V.le del Lavoro 8, 37135 Verona, P.I. 00233750231 e la pertinente offerta del medesimo operatore, pervenuta tramite il medesimo portale, per l’importo di euro € 225.000,00, oltre IVA, per un totale di euro 274.500.
-DI AFFIDARE il servizio di organizzazione della manifestazione denominata “Vinitaly and the city Sibari: Calabria in wine”,al predetto operatore ai sensi dell’art.76 comma 2 lettera b) n. 3) D.lgs 36/2023.
-DI ACCERTARE la somma di 274.535,00 (Iva inclusa), proposta di accertamento n. 4167/2025, sul capitolo E2010125501 del bilancio regionale 2025.
-DI IMPEGNARE: la somma complessiva di 274.500,00 (Iva inclusa) impegno di spesa n. 5145/2025, sul capitolo U9140505201 del bilancio regionale 2025;
Ora, qualche buontempone potrebbe dire: va bene 270 mila euro ivati non saranno pochi ma se comprendono l’organizzazione, l’allestimento e la gestione dell’evento sarebbero accettabili.
Ora, a parte la considerazione che eventi simili non portano neanche un turista in più di quelli già presenti lungo la costa di Sibari, siamo proprio sicuri che la Regione o chi per essa, nella fattispecie l’Arsac, non avranno affrontato altre spese? Ah saperlo, saperlo… Noi però lo sappiamo e vi faremo l’elenco della lavandaia sulle altre spese affrontare con i nostri soldi. E saranno dolori… e soprattutto sputtanamenti di ogni genere.










