Sila-Mare. Longobucco ha deciso: “Riprendiamoci la nostra strada e il nostro futuro”

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SILA-MARE: I LONGOBUCCHESI HANNO DECISO

«RIPRENDIAMOCI LA NOSTRA STRADA! RIPRENDIAMOCI IL NOSTRO FUTURO!»

E alla fine anche Chiù Chiù, al secolo Mimmo Bavacqua, si è mosso. Grande sfilata a Longobucco qualche giorno fa per esprimere vicinanza e solidarietà alla comunità locale, dopo il crollo del ponte, verificatosi giusto giusto 2 mesi fa, è il caso di ricordare. Presente quasi tutto il gruppo regionale Pd.

Dopo la non-introduzione del segretario cittadino, un giovane con un grande futuro politico… dietro le spalle, ci sono registrati l’intervento di Bevacqua, altri interventi e le conclusioni del più bel figo (?) del bigoncio, Nicola Irto. Sintesi: “Parole, parole, parole, parole parole soltanto parole, parole tra noi”.

Cosa fatta immediatamente notare dai numerosi interventi del pubblico. Polemica sincera e a viso aperto. Attacchi ai tanti politici e politicanti che in queste settimane si sono visti a Longobucco. Tutti gli stessi: solo promesse e fatti pochi. Tanti selfie e nessuna certezza. Soprattutto, la Regione Calabria per ora risulta inadempiente. Unica considerazione: la Sila-Mare, per ora, resta chiusa fino al 5 agosto, e chi si è visto si è visto.

Incomprensioni con l’Anas che da 45 giorni sembra “girare” sempre attorno allo stesso pilone.

Numerose contestazioni per il sindaco Pirillo, anche dal Comitato cittadino. In particolare, il dott. Pirillo – a giudizio di molti – invoca unità e solidarietà a proprio piacimento. Unità, quando non ci sono le telecamere in giro, e insieme ai “soliti” amici per riprese, selfie e giornalista di regime a seguito.

L’unità insomma è diventato un mantra per coprire l’inconsistenza politica assoluta di queste settimane. Se l’Amministrazione avesse funzionato a dovere non ci sarebbe stato bisogno di nessun comitato. E il consiglio aperto richiesto dal gruppo di minoranza sin dai primi giorni del disastro si riunirà solo domani 6 luglio e dopo aver sollecitato la Prefettura.

Il primo cittadino è stato accusato anche di essere eccessivamente moderato e remissivo. Più volte contestato.

Da più parti è giunto l’invito a un “atto di forza”. Un’ordinanza sindacale urgente di protezione civile per la riapertura immediata del primo tratto della Sila-Mare, almeno sino al ponte di Ortiano, considerato il perdurante isolamento e la tensione sociale sempre più crescente. Pericolo per pericolo, commentano i longobucchesi, tanto vale scegliere la via più breve. D’altronde, tutti i collegamenti col centro silano risultano “ufficialmente” interdetti al traffico e con l’avvio delle vacanze, la strada in questione “abusivamente” è più frequentata della vicina 106.

Ma in giro c’è poco ottimismo e memori dei passati studi sanno che “il coraggio chi non ce l’ha non se lo può dare”.

Diffusa ilarità, infine, ha suscitato il recentissimo post dell’Assessore comunale ai Lavori pubblici Serafino Greco che in pompa magna ha annunciato che sulla SP 286 hanno cominciato a tagliare l’erba. In molti hanno pensato: “È proprio il caso di aprire lo spumante”!

Sicuramente dopo il Consiglio comunale succederà qualcosa. Basta tentennamenti, sotterfugi, indiscrezioni e inganni. Un gruppo di cittadini si sta organizzando al grido “Riprendiamoci la nostra strada”. Sembra che siano state raccolte più di 100 adesioni. Un’invasione pacifica della sede stradale e marcia simbolica sino al bivio Ortiano. In macchina e a piedi, con sindaco e senza sindaco, con fascia e senza fascia, con i partiti e senza i partiti. Chi ci sta ci sta, a questo punto. I longobucchesi hanno deciso: “Riprendiamoci il nostro futuro”.

Intanto, una buona notizia. Dopo settimane di protesta e la manifestazione a Cosenza sotto la sede dell’Ambito provinciale (ex Provveditorato agli Studi), è stata autorizzata in deroga l’apertura della 1^ classe dell’Ipsia. Un segnale di speranza per tutti.