Sinner Re di Wimbledon, Jannik batte Alcaraz in 4 set: primo storico trionfo italiano

di Federica Cocchi

Fonte: Gazzetta dello Sport

Oggi è il giorno che cambia la storia. È il giorno in cui Wimbledon, il giardino dei Re ai tinge di azzurro. Jannik Sinner è il primo italiano a vincere il torneo più desiderato, più ambito. Il torneo che cambia la vita di un tennista e lo mette in un’altra categoria. Jannik Sinner supera finalmente Carlos Alcaraz e lo fa nel posto giusto, sul Centre Court che negli ultimi due anni aveva visto trionfare lo spagnolo. Jannik vince 4-6 6-4 6-4 6- 4 in rimonta, dopo un primo set in cui tutto sembrava scritto. E invece è solo dei grandi la capacità di riscrivere la storia. E Jannik Sinner è sicuramente tra questi. Le braccia alzate, il sorriso, i colpi sull’erba. Le lacrime, è tutto vero.

Nel primo set è Sinner a passare avanti per primo, nel quinto game, 4-2, ma da quel momento il servizio l’abbandona, e infatti va sotto 15-30 e poi concede due palle break: basta la prima, mette un rovescio in rete e lo spagnolo si prende il controbreak. Sinner non serve bene, in più ha il solito problema degli appoggi, scivola. Quando serve sul 5-4, per restare nel set, è ancora alle prese col servizio che non lo aiuta e con un doppio fallo manda Carlos in piena esaltazione a set point. Errore grave lasciare che il funambolo si carichi, e infatti surfando sull’entusiasmo della folla, in gran parte per lui, riesce in un recupero vincente di rovescio in corsa che andrebbe consegnato alla scienza perchè sicuro, lì c’è qualcosa che ai mortali sfugge.

Sinner accelera —  Alcaraz regala all’inizio del secondo set, Jannik va avanti 2-0 ma deve sempre soffrire tra tocchi fatati del rivale, tappi di champagne che saltano, e qualche gratuito di troppo. Quando riesce a chiudere per il 3-1 si carica con un urlo. È teso, ha paura si sbagliare, sa che i pericoli arrivano dappertutto ed è difficile pararli. Il sole va e viene, un po’ come il braccio di Sinner, che regala troppo. Anche nel sesto game finisce a rincorrere, 15-30, ma stavolta chiude con un piccolo aiuto del nastro, un piccolo quadrifoglio in mezzo a quell’erba poco generosa: 4-2. Il vantaggio resta intatto e rischia di aumentare quando Alcaraz parte malissimo al servizio e concede la chance del doppio break. Jannik non la sfrutta ma nel delicato ottavo game trova un bel turno di servizio, tiene ancora la testa avanti (5-3) e va a servire per pareggiare i set sul 5-4. Stavolta è lui a chiudere con un bel recupero vincente che fa esplodere il Centrale, e stavolta chiama l’urlo del pubblico, funziona. Perchè sul 30-15 va a set point con un’altra prodezza, stavolta in lungolinea. Si ricorda di essere stato uno sciatore, chiude con un dritto incrociato in scivolata: 6-4 e tutti in piedi per Sinner.

IL VANTAGGIO —  Terzo set, si riparte con due palle break per Sinner grazie anche a due doppi falli di Alcaraz. Il numero 1 rifiuta l’offerta con educazione, un paio di errori di misura per rimetterlo in parità e poi Carlos chiude, 1-0. Si procede spediti e on serve, con Jannik che trova un buon feeling con le prime e chiude a zero il 2-2. Si lotta ai vantaggio nel sesto gioco, con Jannik che addirittura colpisce da sotto le gambe ma sbaglia uno smash di misura. Tiene il 3-3 ma è pericolo sul 4-3 con lo spagnolo che lo porta sul 30-30, ma con un ace di seconda si guadagna la palla del 4-4 che sigilla con l’ace. Il break arriva nel 9 e decisivo game, con Sinner sempre più presente in campo, più sicuro. Sul 5-4 il numero 1 al mondo serve per andare in vantaggio due set a 1, regala un 15 con un doppio fallo ma rimedia con l’ace, 30-15. Smash, 40-15 e terzo set in tasca, 6-4.

 

IL GRAN FINALE —  Si riparte, con Alcaraz che perde sicurezze e Sinner che le guadagna. E nel terzo game è l’azzurro che rompe gli equilibri, break e 2-1. Sul 3-1 Jannik rimonta da 40-0 a 40-40 ma lo spagnolo salva il 3-2. Il campione in carica si avvicina 40-30 nel game successivo, mentre mamma Siglinde, sopravvissuta Parigi, rischia il colpo di calore a Londra. Sul 40-30 un altro piccolo quadrifoglio, un nastro che chiude la situazione sul 4-2 mentre Carlos, abbattuto, si fa dare una spinta dal box “Dai, devi dare tutto” e lui resta in vita, anche se sotto di un break e costantemente aggredito da un Sinner scatenato. Gli spagnoli cantano “Sì, se puede”, Alcaraz sorride e infatti ha due palle del controbreak. Jannik annulla la prima con una seconda di pietra, sulla seconda si fa a sassate e Carlos manda fuori. Quando è spalle al muro, Sinner reagisce così. E sale 5-3. Il sogno è sempre più vicino, Jannik va a servire per il titolo di Wimbledon. IL pubblico chiama Carlos, sogna un quinto set. Tre match point Sinner. Il primo si infrange in rete, Siglinde si mette le mani in testa. Alla fine vince chi ha il sogno più grande. Sei campione, Jan.