Ieri pomeriggio il tennista italiano Jannik Sinner ha vinto le ATP Finals. Nel 2024 ha perso solamente 5 delle 73 partite che ha giocato, 6 se si considera il ritiro dal torneo di Madrid prima di affrontare Félix Auger-Aliassime lo scorso maggio, un match nemmeno iniziato ma compreso nelle statistiche: ha vinto quindi circa il 93 per cento delle partite, una percentuale abbastanza straordinaria e con pochi precedenti nella storia del tennis. In questa stagione ha migliorato praticamente ogni aspetto del suo gioco e affinato una capacità quasi unica di alzare il livello nei momenti decisivi delle partite, affermandosi come il tennista più costante e forte del mondo.
All’inizio dell’anno era il numero 4 del mondo e non aveva ancora vinto nessuno dei quattro tornei del Grande Slam, i più importanti e prestigiosi nel tennis; dieci mesi dopo ha vinto 2 titoli del Grande Slam, gli Australian Open e gli US Open ed è il numero 1 del ranking mondiale, con un vantaggio di circa 4mila punti sul secondo, Alexander Zverev. Se anche dovesse uscire al primo turno nel prossimo Slam e Zverev dovesse vincerlo, Sinner rimarrebbe comunque al primo posto del ranking.
Nelle partite contro tennisti che non erano nelle prime dieci posizioni del ranking, Sinner ha uno score di 53 vittorie e 1 sola sconfitta, in una partita peraltro abbastanza discussa giocata contro Stefanos Tsitsipas a Montecarlo, il cui esito fu condizionato da un errore dell’arbitro in un momento piuttosto decisivo. Questo conferma come Sinner nel 2024 non abbia mai avuto un passaggio a vuoto e, anche in giornate non particolarmente positive, sia riuscito a trovare le risorse per vincere tutte le partite nelle quali era evidentemente favorito, una caratteristica che a volte ancora manca al suo principale avversario, lo spagnolo Carlos Alcaraz.
Pur avendo avuto minor continuità nel rendimento, in questa stagione Alcaraz ha prevalso nei confronti diretti, vincendo per 3 volte e perdendo solamente nella finale del Six Kings Slam: il bilancio contro lo spagnolo è una delle poche statistiche non positive per Sinner quest’anno. Un aspetto in cui ci si potrebbe attendere un ulteriore salto di qualità riguarda la maggior competitività sulle superfici diverse dal cemento, visto che degli 8 tornei vinti, 7 si giocavano sulla superficie più dura (l’ottavo, l’ATP 500 di Halle, sull’erba), sulla quale i suoi colpi profondi e potenti tirati da fondo campo sono più efficaci. Nel 2025 è probabile che Sinner proverà a vincere anche sulla terra rossa e sull’erba, soprattutto su quella di Wimbledon, dove sarà chiaramente uno dei favoriti.
In realtà alle statistiche sulle partite giocate e vinte sarebbero da aggiungere le 4 vittorie e la sconfitta ottenute al torneo di Indian Wells, dove Sinner ha perso in semifinale contro Alcaraz. Quel torneo però non viene conteggiato e a Sinner furono tolti i punti ottenuti dopo l’accusa di una possibile contaminazione con una sostanza considerata dopante, il clostebol. Sinner inizialmente è stato assolto dall’accusa, perché il tribunale ha stabilito che non ci fosse da parte sua colpa o negligenza, ma la WADA, l’agenzia mondiale antidoping, ha deciso di fare ricorso.
È difficile capire cosa accadrà nei prossimi mesi: Sinner potrebbe anche essere squalificato per alcuni mesi, nonostante sembri assodato che la quantità di clostebol rilevata dal controllo antidoping fosse irrilevante e la contaminazione sia con ogni probabilità avvenuta a causa dell’utilizzo, da parte del suo ex massaggiatore, di una pomata per curare una ferita al dito. La vicenda ha accompagnato Sinner per tutta la seconda parte del 2024 ed è stato per questo ancor più eccezionale che le sue prestazioni non ne abbiano risentito, ma anzi siano ulteriormente migliorate. Negli ultimi tre mesi infatti ha perso solo 1 partita su 28 giocate, la finale del torneo di Pechino contro Carlos Alcaraz, nella quale peraltro era stato in vantaggio 3-0 al decisivo tie-break del terzo set. Ha finito le ATP Finals con una serie aperta di venti set vinti consecutivi.