Soli a San Luca (di Gioacchino Criaco)

Soli a San Luca

di Gioacchino Criaco

Soli in tutto il Sud, soli ai margini, in tutte le periferie. Soli nel bisogno.
Il senso dello stare insieme sta nel non rimanere da soli. Quando si resta in solitudine di fronte a un problema da affrontare, qualunque sia la percentuale di colpa della parte passiva del problema è sempre minuscola rispetto alla responsabilità della soggettività pubblica sotto la cui egida ci si riunisce.
Di fronte a qualunque problema sociale non risolto ha colpa la frangia umana che lo subisce ma il fallimento vero, quello scoraggiante, è dello Stato che non sa rispondere dà risposte che con gli anni si rivelano tutte sbagliate e perseverando nell’errore svela una volontà malevola.
San Luca, come tantissimi Comuni del Sud sciolti per mafia da quando è in vigore la normativa di cui, mostra senza alibi il fallimento di uno Stato che scarica inefficienze (sue) e volontà malevole (sue) sopra le comunità locali. Sciogli e risciogli e di nuovo il punto è uguale, dentro il circolo vizioso della marmotta, domani è sempre ieri.
Destra o sinistra pari sono e fragoroso è il silenzio della politica locale.
Nessuno si cimenta più nemmeno a parlarne di certe vicende. Si sta alla larga.
Che poi la fuga dal Sud è anche questo: -il problema è insormontabile, la surroga è un ponte per la surroga successiva-.

Perché uno dovrebbe starsene a dissipare la vita in posti in cui ogni tentativo verrà continuamente frustrato da chi dovrebbe fare da padre e continuamente si dimostra patrigno?
Perché noi figli delle rughe dovremmo incaponirci in redenzioni eternamente rifiutare da chi si è assiso sul trono dei giusti?
Siamo e saremo sempre i neri dentro una società divisa fra forti e deboli, fra latitudini arroganti e soccombenti.
Possiamo, forse dobbiamo per dignità, prendere atto di come vanno le cose, fare le valigie o chiuderci in un canto di vita.
Un tempo avevamo il conforto di comunità forti, combattive. Ora viaggiamo da soli.
la foto è di Franco Cufari