“Soverato. Negato l’uso dei buoni celiachia: la denuncia di un cittadino calabrese”

“Soverato. Negato l’uso dei buoni celiachia: la denuncia di un cittadino calabrese”

SOVERATO (CZ) – Un cittadino calabrese, affetto da celiachia e con disabilità riconosciuta per gravi patologie cardiovascolari, ha denunciato pubblicamente un episodio che solleva interrogativi sulla corretta applicazione del programma regionale di assistenza ai soggetti celiaci.
Il fatto è accaduto nel tardo pomeriggio di lunedì 29 luglio 2025, presso la Farmacia San Giuliano di Soverato, dove al cittadino è stato negato l’utilizzo dei buoni elettronici per la celiachia, regolarmente rilasciati dall’ASP di appartenenza (Vibo Valentia) e associati alla sua tessera sanitaria.
Nonostante la farmacia risulti ufficialmente convenzionata con il sistema regionale SISR-AP, il pagamento con i buoni è stato rifiutato, costringendo l’interessato a sostenere personalmente la spesa per un prodotto senza glutine presente nel Registro nazionale degli alimenti erogabili.
L’episodio ha destato particolare preoccupazione, non solo per la violazione dei diritti legati alla celiachia, ma anche per il fatto che si tratti di un soggetto fragile, con disabilità riconosciuta al 75% e un passato clinico segnato da interventi al cuore.
“Il diritto all’erogazione dei prodotti senza glutine deve essere garantito su tutto il territorio regionale, indipendentemente dall’Azienda Sanitaria Provinciale di appartenenza”, segnala l’uomo, che ha presentato una formale segnalazione agli enti competenti, richiedendo verifiche sulla farmacia e sul rispetto della normativa vigente (L.R. Calabria n. 47/2012, DGR n. 230/2013 e DCA n. 1/2024).
La vicenda solleva interrogativi sulla reale accessibilità dei servizi per i celiaci e l’efficacia dei controlli. L’interessato si riserva di esibire lo scontrino fiscale e altra documentazione utile, mentre attende un riscontro formale da parte dell’ASP e delle autorità sanitarie regionali.
Un caso che riporta l’attenzione sulla necessità di vigilanza, uniformità di trattamento e rispetto del diritto alla salute, soprattutto per i soggetti più vulnerabili.