Strada e il pauroso vuoto di intelletto e politica in Calabria (di Gioacchino Criaco)

dalla pagina FB di Gioacchino Criaco 

Strada e il pauroso vuoto di intelletto e politica in Calabria

Una terra è devastata, sull’orlo del burrone a un passo dalla fine, quando al suo interno non ha più forze intellettuali e politiche che ferocemente individuino i problemi veri e a rischio di impopolarità, pericoli vari, mostrino la luna e non il dito che il potere perennemente agita davanti agli occhi.

Così, una questione determinante come la sanità si è lasciato si trasformasse in tifo, in un divisorio fra squadre avverse, come se tutti non si morisse uguale di malasanità, che è pure vero che i possidenti di destra o di sinistra hanno sempre modo di sfuggire alla sorte. Le premesse sono ridicole, ma a volte diventano indispensabili: sovvenziono la missione di Emergency da anni, con piccoli, purtroppo, versamenti, verificabili.

Strada è il meglio del meglio. Ma la sanità calabrese non è stata devastata dall’incapacità. È stata divorata da fiere fameliche di qua e di fuori: uno scempio scientifico che è passato dalla distruzione, anche fisica della sanità pubblica. Medici annichiliti, terrorizzati, fatture incassate e incassate di nuovo e poi ancora, macchinari scassati, macchine bruciate, ospedali finiti e tenuti chiusi, e famiglie nobiliari che per decenni hanno tenuto in mano le gestioni ospedaliere. Morti e feriti. Di tutto è accaduto. Senza che, nella sostanza, ci sia stato un intervento. Solo qualche fuoco d’artificio, qualche paginata di giornale.

Il sistema predatorio è andato avanti non perché gli amministratori erano fessi. Magari tutto fosse un problema di capacità: potremmo andare in Svizzera a comperarceli gli intelligenti. Risolveremmo tutto. Invece lo straniero è diventato il mantra del sistema, chiunque lo regga. Si porta il campione migliore e il gioco è fatto. Abbiamo già visto i risultati dei campioni: di quelli che lo erano per davvero e dei presunti tali.

Chi ha fatto il nome di Strada lo avrà fatto a fin di bene, non è questo il tema. Però ha fatto un assist perfetto al sistema: che ha spostato il discorso dal fallimento commissariale a una prossima, con Strada, risoluzione miracolosa. La luna è sparita ed è comparso il dito.

Ingrandito dagli insulti odiosi del facente funzioni. Io voglio bene a Strada, mi spiacerebbe davvero che andasse a finire in un buco nero, per lui e per la Calabria. Mi dispiace soprattutto che non si vedano all’orizzonte persone capaci di portare novità vere in politica, rimanendo legate alle chiamate di carri vecchi o cavalcando onde solitarie per dimostrare sprezzo del pericolo. Mi dispiace che gli intelletti, troppo abituati a lunghe e pacifiche navigazioni, invece di mollare schiaffi, accarezzino il sistema, continuando a mostrare il dito e a celare la luna.