Chissà quale sarà la prossima puntata e il prossimo personaggio che irromperà nella telenovela Cosenza Calcio! In questi 18 giorni che sono passati dalla retrocessione “programmata” di Gargamella-Guarascio in Serie C ne stiamo vedendo di tutti i colori. Aladino Valoti (con annessa lampada…) che si materializza dalle colonne dei media di riferimento del patron dai capelli “folti”, il vecchio patron Pagliuso che sponsorizza un giovane imprenditore a sua volta cognato di Stefania Covello, figlia di “Caciocovello” (che al mercato mio padre comprò), il sindaco cazzaro che indossa le vesti del “ruffiano” per perorare la causa di un gruppo paramafioso e chiacchierato, che a sua volta non trova di meglio che rivelare la presenza al suo fianco di… Luciano Moggi. Sì, proprio lui in persona, in carne e ossa, quello radiato a vita dal calcio. E’ proprio vero che la realtà, alle nostre latitudini, supera abbondantemente la fantasia. O magari che, come si diceva una volta, u Cusenza è na ciotia.
Fatto sta che al momento la tifoseria rossoblù, continuamente umiliata e mortificata da tutte queste “tarantelle” è inviperita e quasi rassegnata a dover assistere ad una nuova annata tragicomica con il “nemico” dei puffi sul ponte di comando. Per provare a farlo desistere – non adesso ma a medio/lungo termine – non resta altro da fare che lasciarlo da solo, ignorarlo e farlo cuocere nel suo brodo. Come reagirebbe, per esempio, se lo stadio Marulla risultasse deserto anche se il Covid permettesse la presenza di tifosi allo stadio? E’ una forma estrema di protesta, ce ne rendiamo conto, ma davanti a tanta ignoranza, arroganza e presunzione non ci sono contestazioni colorite o colorate che tengano. Il silenzio e l’indifferenza sarebbero le punizioni più grandi per un uomo (?) così pieno di se come il faccendiere di Parenti. Ma siamo convinti che la telenovela estiva del Cosenza è appena all’inizio e che ne vedremo e ne commenteremo ancora delle belle.