ROMA – Braccia al cielo ed esultanza sobria, Sinner batte Paul in tre set (1-6, 6-0, 6-3) e raggiunge Alcaraz nella finale degli Internazionali d’Italia. Dopo 47 anni (Panatta nel 1978) un italiano torna a giocarsi la finalissima del torneo di Roma, è Jannik a fare la storia. Ancora. Nonostante un primo set approcciato male e concluso peggio, in cui il numero uno del mondo non è mai riuscito a esprimersi, sbagliando tanto, l’altoatesino reagisce nel secondo e terzo set ritrovando fiducia, sostegno del pubblico e i suoi colpi. Paul esce a testa alta per aver messo in seria difficoltà Sinner nei primi venti minuti di partita e aver giocato una sfida ad altissimo livello. Poi però non regge il ritorno da campione di Sinner e cede un centimetro alla volta, anche quando Jannik lascia tutti in apprensione per qualche problemino fisico (prima la coscia, poi di nuovo la vescica). Alla fine la partita scivola via nell’unica direzione in cui doveva andare. Per questo pubblico, per la storia, per Jannik stesso.
«Partita difficile, devo alzare il livello»
«Partita difficile, sono partito non benissimo, come abbiamo visto ma proprio questo è il bello dello sport, in una giornata ti senti benissimo e in un’altra poi non è così. Le condizioni erano differenti, ma posso essere contento, tornare in finale al primo torneo per me vuol dire veramente tanto, poi quello che arriverà domenica vedremo. Sicuramente se voglio giocare alla pari devo alzare il livello, questo sarà il mio obiettivo», ha commentato a fine partita Sinner.