La possibile uscita di scena della Sateca – con l’intervento della Regione Calabria che dovrebbe rilevarla per una cifra che va dai 10 ai 14,6 milioni di euro – e il recente bando sono le due azioni che potrebbero essere alla base di quel progetto volto al rilancio delle Terme Luigiane. Ma i dubbi sono più di uno. I consiglieri comunali di minoranza di Acquappesa e Guardia Piemontese vogliono vederci chiaro. Il gruppo di opposizione di Guardia, “La città del sole”, rileva come: «il bando è la certificazione finale che hanno mentito spudoratamente e giocato impunemente sulla pelle dei cittadini e dei lavoratori della Terme Luigiane. La spudoratezza di annunciarlo come se fosse un successo non curandosi dei danni gravi e irreversibili che hanno provocato alle due comunità hanno ridotto lo stabilimento “San Francesco” in una discarica che mai più nessuno si assumerà l’onere della gestione. Riconoscete il vostro fallimento e dimettetevi».
Ieri si sono riuniti anche i lavoratori in assemblea. Le maestranze sono sempre più preoccupate della situazione. L’auspicio? È che i tempi siano brevi a riguardo dell’azione della Regione. A un anno e mezzo dalla chiusura delle attività delle Terme Luigiane continua a far discutere la recente convenzione tra i Comuni di Acquappesa e Guardia Piemontese. Il revisore dei conti di Guardia, Saverio Greco, dopo aver individuato pecche e carenze della stessa che tra l’altro attribuisce oneri che non competono al Comune di Guardia Piemontese ha espresso nuovamente le sue perplessità a riguardo questa volta di una variazione al bilancio proposta dall’amministrazione guardiola.