La bufera che si è abbattuta sulle Terme Sibarite con la notifica dell’interdittiva antimafia alla società che gestisce l’albergo e tutti i servizi annessi ha lasciato il segno. Silenzio totale della malapolitica e in particolare di Occhiuto, che pure aveva portato alle stelle la società sponsorizzata da Gianluca Gallo, affidandole addirittura anche le chiavi delle Terme Luigiane. Certo è difficile smaltire una mazzata del genere. Voci di corridoio riferiscono di un Robertino quasi isterico, anche per la figura barbina mediatica, ma ancora nessuna reazione. Eppure le responsabilità politiche di quanto avvenuto sono chiarissime e Occhiuto è costretto a schierarsi: non prendendo le distanze da Terme Sibarite si assume la responsabilità di tutto.
I fatti: a fine 2021 (un paio di mesi dopo l’elezione di Occhiuto a presidente della Regione) Terme Sibarite SpA inspiegabilmente decide di non gestire più direttamente la struttura alberghiera di Cassano e tutti i servizi a questa annessi (ristorante, bar, piscina, centro benessere) e organizza una manifestazione d’interesse per l’affidamento della gestione delle stesse per la stagione 2022. Nonostante il prezzo richiesto sia notevolmente basso e nonostante ci sia certezza di numerosi clienti grazie all’adiacente stabilimento delle Terme Sibarite, la manifestazione d’interesse stranamente non approda a nulla e Terme Sibarite SpA (ripetiamo società di proprietà regionale) decide inspiegabilmente di fare un affidamento diretto delle strutture alla AS Service srl con sede in Cassano allo Ionio (Cs). La stagione si svolge in maniera abbastanza anonima ma senza problemi di sorta e con grande soddisfazione degli sponsor politici dell’operazione.
L’anno successivo (2022) Terme Sibarite SpA è obbligata nuovamente a percorrere la strada della manifestazione d’interesse per l’affidamento delle strutture e stavolta per 5 anni e guarda caso alla nuova gara si presenta solo un partecipante e guarda ancora il caso si tratta sempre della AS Service srl e guarda la combinazione si aggiudica tutto lei. Il prezzo pagato per il fitto di tutte le strutture è di ben 24.000 euro annui (per un hotel con 64 camere più ristorante, bar, piscina, centro benessere), praticamente come un appartamento in una grande città.
Arriviamo ai giorni nostri e improvvisamente il 28 agosto scorso la Prefettura di Cosenza invia al Comune di Cassano una “nota di interdittiva antimafia” (prot. 0090095) adottata nei confronti della società AS Service srl, provvedimento che obbliga il Comune alla chiusura immediata di tutte le strutture e alla revoca di tutte le autorizzazioni.
Alle Terme Sibarite SpA capiscono che si stanno scoprendo gli altarini e che dovranno spiegare a qualcuno come mai una società regionale concede a un soggetto “chiacchierato” strutture pubbliche tramite affidamento diretto e come mai “il predestinato fortunato” poi negli anni a seguire continui a gestirle tramite una gara tutta “da verificare”.
E’ totalmente inutile evidenziare che in una società di proprietà regionale decidano tutto i politici e in questo caso tutti sono al corrente che alle Terme Sibarite SpA di Cassano decidono tutto Gianluca Gallo in qualità di referente politico della zona e soprattutto Roberto Occhiuto in qualità di presidente della regione Calabria proprietaria della società Terme Sibarite SpA.
Su ordine dei due, appena avuta notizia dell’interdizione, Terme Sibarite fa sparire tutto il possibile sui rapporti con la AS Service srl, fino al punto che sul suo sito è presente tutta la parte del bando per l’assegnazione ma poi sparisce la parte sull’aggiudicazione (alla faccia della trasparenza) della quale non si trova più traccia da nessuna parte.
Senza voler entrare nel merito della vicenda, che verrà chiarita dalla magistratura, alcuni interrogativi su quanto accaduto sono immediati: è possibile mai che in un centro come Cassano non si sappia con chi si fanno affari e nessuno alle Terme Sibarite sapesse che la AS Service srl e i suoi soci erano attenzionati e molto chiacchierati da tempo? Come mai fra tante società che gestiscono alberghi in zona si è scelto proprio questa per concederle un affidamento diretto per la stagione 2022? Come si spiega che all’ultima gara non abbia partecipato nessun altro soggetto nonostante il canone richiesto assolutamente bassissimo e l’innegabile validità delle strutture in affitto? Con che criteri Terme Sibarite SpA ha stabilito la ridicola richiesta di soli 24.000 euro annui di affitto per tutte le strutture? Come mai della notizia non ha parlato nessuno nonostante il comune di Cassano abbia dovuto fare un’ordinanza (n.182 del 01/09/2023) per la revoca delle autorizzazioni? Come mai alla data di oggi risultano ancora aperte alcune di queste strutture nonostante l’ordinanza?
Terme Sibarite SpA ha seguito tutta la normativa in materia di antimafia prima di affidare, inizialmente in maniera diretta e poi con una gara tutta “da verificare”, proprietà pubbliche a soggetti probabilmente non idonei?
A questi quesiti risponderà chi di dovere ma resta il dato di fatto che evidenzia ancora una volta come in Calabria per fare politica molti scelgano scorciatoie e pochissimi hanno mai preso le distanze, non a chiacchiere ma sul serio, da quegli ambienti mafiosi che inquinano e distruggono l’economia della regione. Inoltre, resta il fatto che di fronte ad avvenimenti di questa gravità, con una gestione a dir poco opaca di una società di proprietà regionale, Occhiuto avrebbe dovuto immediatamente prendere le distanze dai vertici di Terme Sibarite. Restano inoltre anche grandi perplessità su cosa succederà alle Terme Luigiane (da poco finite sotto la gestione di Terme Sibarite) se questo è il modello di sviluppo del termalismo calabrese tanto decantato da Occhiuto.