“Timpone Rosso”, assolti i boss Acri e Abbruzzese: la Dda aveva chiesto l’ergastolo

Nicola Acri, alias Occhi di Ghiaccio

Assoluzione per non aver commesso il fatto. Verdetto ribaltato per i boss Francesco Abbruzzese e Nicola Acri (alias Occhi di ghiaccio), coinvolti nell’inchiesta “Timpone Rosso” coordinata dalla Dda di Catanzaro che nel 2009 sgominò la cosca degli “zingari” di Cassano allo Jonio.

In particolare, nell’inchiesta, furono ricostruiti due omicidi: Giuseppe Cristaldi e Biagio Nucerito, uccisi nel ’99, il cui mandante era, secondo il pm, proprio Abbruzzese, anche se le accuse erano inerenti al traffico di droga nella Sibaritide.

Per Abbruzzese e Acri era arrivato prima l’ergastolo nel 2012 davanti alla Corte d’Assise di Cosenza e poi la conferma, due anni dopo, in una sentenza della Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro. La difesa dei due imputati decise poi di portare le contestazioni in Cassazione che annullò con rinvio le sentenze di condanna all’ergastolo. Ieri la Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro li ha assolti per non aver commesso il fatto.

CHI E’ OCCHI DI GHIACCIO

Nicola Acri, 38enne, è ritenuto il capo della ‘ndrina calabrese di Rossano ed era latitante da 3 anni prima del suo arresto (avvenuto nel 2010); è accusato di numerosi omicidi, tra i quali quelli per i quali è stato assolto dal processo “Timpone Rosso”.

Legato agli Abbruzzese di Cassano allo Ionio, è balzato alla ribalta delle cronache soprattutto per l’efferato omicidio di Primiano Chiarello, prima tagliato a pezzi e poi sciolto nell’acido in una campagna di Cassano nel giugno del 1999.

Tra gli altri delitti per i quali Acri era ricercato ci sono anche quelli dei boss della ‘ndrangheta cosentina Antonio Sena e Francesco Bruni, detto ‘Bella bella’, uccisi, rispettivamente, il 12 maggio del 2000 e il 29 luglio del 1999.

Acri, tra l’altro, è stato accusato di essere il mandante del delitto di Luciano Converso, assassinato a Rossano il 12 gennaio del 2007 ma è stato assolto dalla Cassazione e qualche tempo fa abbiamo ospitato anche un appello di un amico del Converso che chiedeva giustizia alla DDA di Catanzaro. 

Oltre agli omicidi, Acri ovviamente è stato attivo (e il suo clan lo è tuttora) nel traffico di droga e nelle estorsioni.

Nicola Acri è stato preso sette anni fa, il 20 novembre 2010. a Borgo Panigale, a due passi da Bologna. In Emilia Romagna, Acri non era di passaggio ma, molto probabilmente, per curare i propri interessi nella zona.

‘Occhi di ghiaccio’. Così Nicola Acri è conosciuto nell’ambiente criminale. Non solo per il colore azzurro dei suoi occhi ma per lo sguardo “gelido e spietato”.

“E’ uno dei più spietati, abili e temuti killer della ‘ndrangheta” dice di lui un investigatore. Una definizione che, rivelano le stesse fonti, trova riscontro anche nelle parole di diversi pentiti che hanno parlato del terrore che Acri riusciva ad incutere anche ai suoi affiliati.