TIROCINANTI CALABRESI TRATTATI COME CRIMINALI DALLA QUESTURA DI CATANZARO.
Ennesima intimidazione delle forze dell’ordine nei confronti dei tirocinanti calabresi, che in queste ore si stanno riunendo in assemblea per fare il punto sugli emendamenti che sono stati presentati da alcuni parlamentari con i quali l’USB sta interloquendo a seguito delle precedenti mobilitazioni.
Alla stazione di Lamezia, la questura di Catanzaro ha dispiegato un numero abnorme di forze dell’ordine ad “accogliere” i lavoratori che arrivavano da ogni angolo della Calabria, per identificarli e intimidirli.
È inaccettabile che lavoratori precari, costretti in condizioni di assenza di tutele e garanzie proprio dallo Stato, che si battono per migliorare una situazione diventata insostenibile per migliaia di famiglie, vengano trattati come criminali da attenzionare e controllare in ogni loro mossa, persino quando si tratta di un’assemblea. In questo momento, infatti, ci troviamo al Dopolavoro ferroviario di Lamezia Terme, luogo dove si deve tenere l’assemblea, circondati dalle forze dell’ordine in assetto antisommossa.
Anche questa volta, come del resto è stato fatto il mese scorso a Roma dopo gli abusi e le perquisizioni subite alle porte della capitale, non ci lasciamo spaventare, perché sappiamo di essere dalla parte giusta: pretendiamo dignità e diritti per i lavoratori e le lavoratrici e per la Calabria.
USB TIROCINANTI CALABRIA