Tirocinanti ministeriali, ennesimo appello alla politica calabrese

I 266 tirocinanti ministeriali esclusi ingiustamente, stanchi e disperati, rinnovano il loro appello alla politica: si richiede intervento nel più breve tempo possibile.

Dopo aver prestato servizio per anni presso le sedi periferiche dei Ministeri della Cultura e della Giustizia, senza diritti, contributi e senza avere un contratto, 266 persone sono state escluse ingiustamente in seguito al concorso per 1956 tirocinanti che avrebbe dovuto, invece, condurre alla loro contrattualizzazione per 18 mesi a 18 ore settimanali, permettendo così di sperare in una futura e meritata stabilizzazione. Si tratta di persone che hanno sopperito alle carenze di personale, facendo sacrifici per lunghi periodi di tempo, con la prospettiva che un giorno fossero ripagati, ottenendo un contratto che potesse risollevare economicamente la loro situazione e quella delle loro famiglie. Il concorso ha dimostrato numerose criticità: oltre ad essere completamente scollegato rispetto alle mansioni svolte e alle competenze acquisite durante il tirocinio, non è stato fornito un testo sul quale studiare e, pertanto, non sono state garantite le condizioni necessarie affinché l’impegno e lo studio potessero essere sufficienti al superamento della selezione.

In particolare, la prova scritta, sostenuta il 26 luglio 2022 dai tirocinanti MiC per i profili di area III F1 e area II F2 si è basata su 20 quesiti, di cui 10 di cultura generale, senza prevedere, neanche per questi ultimi, un database di domande fondamentale per lo studio, trattandosi di argomenti eccessivamente vasti e riguardanti innumerevoli campi.
Alla luce di tali circostanze, i tirocinanti esclusi che hanno avuto la possibilità economica oppure rientrati nel gratuito patrocinio hanno provveduto a fare ricorso e, in molti casi, sono stati reintegrati nella graduatoria. Sebbene l’accoglimento dei numerosi ricorsi costituisca un effettivo riconoscimento delle suddette problematiche, si è deciso di considerare ugualmente valida la graduatoria senza preoccuparsi delle discriminazioni arrecate.

Ben 266 famiglie sono rimaste senza nessun sostegno economico da dicembre 2021 e si trovano tuttora in preda alla disperazione non riuscendo a far fronte alle spese di ogni giorno. Data la palese ingiustizia subita è stato richiesto più volte supporto alla politica, tuttavia gli interventi intrapresi finora non hanno condotto a nessun risultato. Gli emendamenti presentati su diversi DL a tema lavoro e pubblica amministrazione sono stati sempre bocciati o dichiarati inammissibili.

Una ulteriore possibilità di risolvere la situazione si presenterà con il Decreto Sud, approvato dal Consiglio dei Ministri e pubblicato in Gazzetta Ufficiale, che dovrà arrivare in Parlamento nei prossimi giorni. L’approvazione degli emendamenti, posti su questo decreto, consentirebbe di concedere ai tirocinanti ministeriali calabresi una seconda occasione, poiché permetterebbe di stanziare le risorse necessarie alla creazione di un nuovo bando. Le 266 famiglie chiedono supporto al Presidente della Regione On. Roberto Occhiuto, affinché possa portare avanti questa importante vertenza, spingendo verso la risoluzione.

Si fa appello a tutte le forze politiche calabresi, in particolar modo a quelle di maggioranza e a tutti i parlamentari, in modo tale da arrivare all’approvazione degli emendamenti. Dati i precedenti tentativi falliti e la difficile situazione economica e sociale che ne consegue, i tirocinanti ministeriali continuano a camminare sul filo del rasoio. Si spera che questa volta i loro appelli trovino accoglimento, in modo tale da porre fine a questa incresciosa vicenda.

Tirocinanti ministeriali