Tirocinanti ministeriali esclusi ingiustamente allo stremo: 266 famiglie fanno appello alla politica

Tirocinanti ministeriali esclusi ingiustamente allo stremo: 266 famiglie fanno appello alla politica

Per i tirocinanti ministeriali esclusi ingiustamente in seguito al concorso per 1956 soggetti che avrebbe dovuto, in realtà, condurre alla loro contrattualizzazione, si prospetta una possibile soluzione, il cui punto di partenza consiste nell’approvazione degli emendamenti ad alcuni prossimi decreti. La condizione di 266 famiglie, rimaste senza nessun sostegno economico da dicembre 2021, è, pertanto, completamente in mano alla classe politica e la soluzione della vertenza, più volte denunciata, è subordinata esclusivamente al sostegno dei politici regionali, nonché alla presa di coscienza e al senso di responsabilità dei politici nazionali.

Si parla di persone ultra quarantenni che dopo aver prestato servizio per anni, senza contributi e senza diritti, presso le sedi periferiche dei Ministeri della Cultura e della Giustizia, invece di ottenere il tanto atteso contratto di 18 mesi a 18 ore settimanali, che avrebbe potuto far loro sperare di arrivare un giorno alla stabilizzazione, si ritrovano ad essere escluse da Formez, mediante una prova costruita secondo criteri illogici e del tutto incoerenti rispetto alle mansioni svolte durante il tirocinio. In particolare, la prova scritta, sostenuta il 26 luglio 2022 dai tirocinanti MiC per i profili di area III F1 e area II F2 ha determinato l’esclusione di ben 240 candidati sul totale dei 463 presenti al concorso.

Data la palese ingiustizia subita si è fatto appello più volte alla politica, chiedendo una soluzione concreta che permettesse di risollevare l’incresciosa situazione di queste famiglie che continuano a vivere facendo fronte ogni giorno alle ristrettezze economiche e al disagio sociale che ne derivano. I tentativi messi in atto finora allo scopo di risolvere il problema sono purtroppo falliti. La presentazione dei prossimi emendamenti è da considerarsi come un’ulteriore ancora di salvezza per i tirocinanti che hanno subito questa grave discriminazione, poiché la loro approvazione permetterebbe di stanziare le risorse necessarie all’inizio di una nuova procedura concorsuale.

Data l’importanza della questione, è urgente e necessario giungere ad un rimedio definitivo. Si richiede, a tal proposito, supporto a tutte le forze politiche calabresi, in particolar modo a quelle di maggioranza, al Presidente della Regione e a tutti i parlamentari, INDIPENDENTEMENTE DAL COLORE POLITICO, in modo tale da arrivare all’approvazione degli emendamenti, che costituisce la base per avviare il procedimento necessario per concedere a 266 padri e madri di famiglia una seconda chance, che permetta loro di ottenere un lavoro dignitoso e riuscire, perciò, a costruire il futuro che meritano.

Tirocinanti ministeriali