Le bugie hanno le gambe corte, anzi cortissime e lo sanno bene i sindaci di Amantea e Nocera Terinese. Nella giornata di ieri, a Paola, si è tenuto l’incontro tanto cercato tra il Consorzio di Tutela della Cipolla Rossa di Tropea ed il procuratore Fiordalisi (scusate la parola(. Incontro conoscitivo tra le parti, richiesto a gran voce dal Consorzio ed ottenuto grazie all’interessamento non della “politica spicciola” bensì grazie alla forza di unione che ha scoperto Amantea con Campora San Giovanni alla faccia del “sindachiello” che vigliaccamente si è lavato le mani del problema da lui stesso sottovalutato ma soprattutto generato, ovvero la gestione ambientale del territorio.
Oltre Pellegrino, la cosa veramente strana è non aver letto una minima dichiarazione del suo “capo” Gigino Socievole che è anche proprietario di molti terreni ad oggi in fitto ad aziende del comparto, e soprattutto nessuna parola da parte dei soliti sodali (sempre meno di 4) che si nascondono da giorni. L’assessore Osso non ha detto una parola, nemmeno il vicesindaco Policicchio che è proprio di Campora ed ha un’azienda agricola… strano! Vuoi vedere che a pensare male, come per gli stabilimenti balneari anche stavolta abbiamo ragione?
Le coltivazioni della Cipolla Rossa di Tropea nei territori di Campora e Nocera non sono inquinanti: questo è abbastanza chiaro perché dall’incontro con il procuratore (che gioca sempre con almeno… tre mazzi di carte) sono emersi una serie di dettagli tra i quali due maggiormente qualificanti, ovvero: su quelle terre oltre la Cipolla Rossa (soggetta a controlli di filiera molto stretti da parte del Consorzio) vengono coltivati anche altri ortaggi e alberi (senza avere alcun Consorzio di Tutela) e soprattutto proprio Nocera Terinese ha un problema di scarichi, probabilmente illeciti, di fognatura e canali di scolo senza controllo.
Precisiamo questo aspetto per “tutelare” rispetto alla campagna denigratoria in atto sui social, le tipicità del territorio dove esistono aziende agricole da sempre attente al rispetto della natura e soprattutto “lontane” da strumentalizzazioni elettorali che in questo periodo fioccano. Un dato su tanti: l’assessore regionale all’Agricoltura Gallo cedrone non ha speso una parola sulla questione della Cipolla Rossa e questo fa riflettere, ma anche la sinistra ormai presa dal vento di passione con Tridico si è lavata le mani dei lavoratori impegnati nel distretto (menomale che Tridico tutela il lavoro!), ed allora il Consorzio di è tutelato direttamente.
Rimangono i vigliacchi, ovvero i sindaci di Amantea e Nocera i quali per pulirsi la coscienza dalla “loro” denuncia in Procura hanno mal pensato di emettere Ordinanze Sindacali che vietano la coltivazione della Cipolla Rossa ad oltre 200 metri da ogni canale di acqua, anziché assumersi la responsabilità dell’omesso controllo delle acque soprattutto Nocera con il fiume Torbido ove pare esistano diversi sversamenti. Il Consorzio chiede la revoca delle Ordinanze Sindacali così da permettere un regolare lavoro in quei campi che le Aziende hanno reso importanti, ricchi e soprattutto utili per oltre 2.000 addetti del comparto che vivono tra Campora e Nocera generando ricchezza sul territorio. I sindaci hanno già annunciato che sospenderanno le ordinanze ma anche loro… giocano con almeno tre mazzi di carte.









