Un incontro presso il Ministero dell’Ambiente al quale, oltre all’amministrazione comunale, parteciperà anche una delegazione in rappresentanza dei cittadini che potrebbero essere penalizzati dalla realizzazione della tratta dell’Alta velocità ferroviaria. Questo quanto deciso all’unanimità dal consiglio comunale di Tortora, tenutosi ieri sera, mercoledì 31 gennaio, presso la palestra della scuola media “Amedeo Fulco”.
Ribaditi gli stravolgimenti cui potrebbe andare incontro il territorio tortorese se la nuova linea verrà realizzata secondo il progetto presentato e discusso a Praia a Mare il 14 dicembre 2023, maggioranza e minoranza hanno anche concordato sulla necessità di avviare delle forme di protesta. Come già detto in altre occasioni, l’adeguamento del tracciato ferroviario esistente, e che ha già penalizzato Tortora nel suo sviluppo, eviterebbe quegli sconvolgimenti che toccherebbero le zone del Palecastro, Torre Nave e Falconara.
Come spiegato nei vari interventi, non si tratta di campanilismo o di protesta fine a se stessa, ma di una presa di posizione dettata dall’evidenza e dal “buonsenso”. Infatti, con questo progetto, in un solo colpo, la linea toccherà il fiume Noce, le principali falde acquifere da cui la Marina si approvvigiona, diverse aree residenziali e i punti di maggiore interesse archeologico.
La domanda sorge spontanea: tutto questo in nome del progresso?
“Già durante la riunione del dicembre scorso – ha detto il consigliere di opposizione Pasquale Lamboglia – ho espresso le mie perplessità e avrei voluto che anche il sindaco di Praia a Mare, Antonino De Lorenzo, si opponesse a un progetto del genere; sarebbe stato un bel gesto di vicinanza alla comunità tortorese. Deluso anche dal fatto che lui non sia qui questa sera, al fianco di Tortora”.
Dal canto loro, Filippo Matellicani e Raffaele Papa hanno espresso la loro contrarietà a un progetto per cui si possono prendere in considerazione diverse varianti, a beneficio della comunità tortorese. La battaglia che bisogna portare avanti è in nome del futuro, perché una volta realizzata la tratta, la vivibilità della Marina sarà compromessa.
A conclusione del consiglio comunale, il vicesindaco di Tortora, Biagio Praino, ha smentito anche le voci di una rottura in maggioranza causata da una diversità di vedute. “Non solo non ci sono divisioni – ha detto – ma sono anche poco gradevoli le voci che mi descriverebbero ‘felice’ per il passaggio dell’alta velocità in alcune zone residenziali. Anch’io sono convinto del fatto che il progetto vada cambiato e che, se ce ne fosse bisogno, dobbiamo protestare per evitare lo stravolgimento del nostro territorio”.
Insomma, tutti d’accordo, tenendo in considerazione che sull’intero progetto aleggia la necessità di una maggiore copertura finanziaria senza la quale non si potranno portare a compimento tutte le opere. A Praia a Mare, l’alta velocità dovrebbe arrivare entro il 2031.