Tragedia a Catanzaro, le fiamme sono partite dal soggiorno

Verità e giustizia per Saverio, Aldo Pio e Mattia, è questo l’obiettivo di Procura e Carabinieri che lavorano incessantemente da giorni sul tragico rogo che ha ucciso i tre fratelli Corasoniti nel quartiere Pistoia di Catanzaro. Gli esperti della Scientifica dei carabinieri e del Nia dei vigili del fuoco stanno analizzando gli elementi raccolti durante il sopralluogo effettuato nella casa di via caduti XVI marzo 1978.

In particolare gli inquirenti sembrano aver individuato la zona dell’abitazione da cui si sarebbe propagato il fuoco. Nel soggiorno infatti sono stati individuati i resti di alcuni cartoni. Da qui le fiamme si sarebbero propagate nelle altre stanze della casa. L’unica parte almeno parzialmente risparmiata dalle fiamme è quella delle stanze da letto. Proseguono gli accertamenti sul materiale rivenuto e prelevato dagli inquirenti. Come le banconote, il cui valore complessivo deve essere ancora quantificato con esattezza, sequestrate dal sostituto procuratore Francesco Bordonali. Ma gli inquirenti presto potranno contare su una testimonianza. Rita Mazzei, la madre dei tre ragazzi scomparsi, ieri ha mostrato decisi segni di miglioramento. La donna si trova ancora ricoverata a Bari ma ha aperto gli occhi ed è cosciente. Si attende quindi che le sue condizioni le consentano di parlare con gli investigatori. Restano invece stabili le condizioni di Vitaliano Corasoniti e suo figlio Antonello ricoverati nel reparto di Rianimazione al Pugliese. Stabili anche le condizioni della piccola Mara Zaira ricoverata a Napoli.

Ieri pomeriggio sono stati celebrati i funerali dei tre fratelli. L’arcivescovo di Catanzaro Claudio Maniago nella sua omelia ha detto: “Forze dell’ordine, tecnici e inquirenti faranno luce sulla dinamica dei fatti, ma questo non placherà il nostro dolore”. In chiesa ha preso la parola anche la nonna dei tre ragazzi: “Se i vigili fossero arrivati prima – ha detto Marta Spina – questi angeli non me li trovavo qui”.