Tragedia di Laino, le giustificazioni della Pollino Rafting

«Le nostre attività si svolgono tutte in assoluta sicurezza. Siamo a disposizione degli inquirenti, abbiamo fatto il possibile per trovarla». Lo dice a LaPresse uno dei responsabili della Pollino Rafting, centro che ha organizzato l’escursione di rafting sul fiume Lao, in provincia di Cosenza, nel corso della quale Denise Galatà ha perso la vita. «L’attività è sicura, ma come in molte cose della vita c’è sempre l’incognita della tragica fatalità, dell’imprevisto», ha aggiunto.

«Vicenda sconvolgente, aspettiamo notizie ufficiali»

Lapresse interpella anche Benedetto Dal Zoppo presidente della Firaft, Federazione italiana rafting: «Al momento stiamo raccogliendo solo dati, c’è una inchiesta in corso e non ci permettiamo di prendere posizioni. Questa vicenda è sconvolgente, pensare ad una ragazza che va a divertirsi e poi succede quanto accaduto è qualcosa difficile da commentare. La prima cosa da fare è aspettare che escano cose ufficiali, prima di allora è inutile. Il Lao è un fiume particolare, che non ha accessi comodi, quando sei nella gola non è poi così facile uscirne. Il rafting – continua Dal Zoppo – è uno sport praticato in tutta Italia e in tutto il mondo. Ci sono soltanto nel nostro Paese centinaia di migliaia di persone che scendono tutti gli anni. Sono dell’idea che non deve succedere mai niente ma purtroppo siamo in un ambiente nell’acqua. Anche anni fa sono capitati degli incidenti, ricordo quello successo poco tempo fa in Liguria, con quel ragazzo rimasto impigliato in una pianta. Siamo in un ambiente naturale che non è il nostro e ci sono delle cose che purtroppo succedono. In questo momento più che stare vicini alla famiglia non possiamo fare, a pensarci è una cosa che fa stare male tutti».