Il caso Trebisacce. Quando Di Natale querelava i falsi testimoni del ricorso di Mundo per le Regionali 2020

Nel 2020, per diversi mesi, Graziano Di Natale (consigliere regionale eletto nella lista di Io resto in Calabria, quella di Pippo Callipo per intenderci) e Franco Mundo hanno dato vita ad una lunga querelle giudiziaria per l’attribuzione del seggio di Di Natale sfuggito al sindaco di Trebisacce per una manciata di voti. Alla fine, il Tar della Calabria, a luglio 2020, ha definitivamente dato ragione a Di Natale ma gli strascichi giudiziari sono comunque andati avanti e il 13 luglio del 2021 il gip del Tribunale di Castrovillari ha dato il suo assenso all’arresto di Mundo per truffa e falso riferiti anche a quella intricata vicenda. Vicende per le quali Mundo è stato rinviato a giudizio ma che non gli hanno impedito, con la faccia di bronzo che si ritrova, a ricandidarsi a sindaco di Trebisacce nonostante il processo e i gravi indizi che hanno portato i giudici a stabilire un processo per questo signore così attaccato al potere e alle poltrone.

L’avvocato Graziano Di Natale, in particolare, aveva “ricusato” i testimoni proposti dal sindaco di Trebisacce nell’ambito del ricorso proposto da quest’ultimo contro l’elezione al seggio di Palazzo Campanella.

«Mundo dichiara che mi sarebbero state attribuite delle preferenze in modo illegittimo – aveva dichiarato all’epoca Di Natale – vale a dire in liste diverse da quelle in cui ero candidato. A sostegno di tale tesi ci sarebbero testimoni che avrebbero assistito alle operazioni di scrutinio a Paola e Amantea. In effetti in data 16/04/2020 mi è stato notificato il ricorso proposto da Franco Mundo avverso il quale, per il tramite dei miei legali, avv. Oreste Morcavallo e avv. Francesco Grossi, mi sono costituito presso il Tar Calabria. Ho proposto altresì ricorso incidentale per vedermi assegnate delle preferenze che, per mero errore di trascrizione, non mi sono state attribuite dall’ufficio elettorale circoscrizionale di Cosenza, nonché per la mancata attribuzione di voti di preferenza illegittimamente ritenuti nulli dai seggi elettorali di alcuni Comuni.

Inoltre ho contestato l’illegittima attribuzione di preferenze in più in favore del Sig. Franco Mundo frutto di errori di trascrizione dell’ufficio elettorale circoscrizionale. Ho inoltre proposto per i Comuni di Trebisacce e Oriolo ricorso incidentale per l’irregolare attribuzione al candidato Mundo di numerose preferenze.

Ma non sono le uniche attività che ho fatto… Ho altresì depositato, presso l’Autorità Giudiziaria competente per territorio, atto di querela-denuncia nei confronti di 13 soggetti residenti perlopiù nei Comuni di Trebisacce, Albidona e Amendolara i quali hanno dichiarato di trovarsi nei seggi elettorali di Paola e Amantea ad assistere alle operazioni di scrutinio dalle ore 23.30 alle ore 04.00 circa. Purtroppo ho potuto accertare, con prove documentali, la loro assenza nei luoghi dichiarati. È palese che ci si è prestati ad avallare o spalleggiare una condotta non lecita per fini non nobili. È una brutta storia questa – conclude Graziano Di Natale – bruttissimaSono rappresentante delle istituzioni e come tale aspetto che la giustizia possa far luce su questa incredibile vicenda».

Nei giorni precedenti a quelle dichiarazioni di Di Natale, tanto per capirci, era stata riportata la posizione del sindaco trebisaccese, il quale sosteneva d’avere alcuni “assi nella manica” da giocarsi contro l’elezione del portacolori regionale paolano, consistenti nelle testimonianze «rese da elettori che hanno assistito allo spoglio delle schede indicate», i quali – però – sarebbero risultati presenti solo “sulla carta”, perché contemporaneamente avrebbero partecipato ad altre operazioni in comuni molto distanti da Paola e Amantea.

Ovviamente, dopo il sollecito di Graziano Di Natale, la magistratura non è rimasta ferma e ha fatto luce su questo strano caso di presunta ubiquità, che rende comunque la misura di quanto sia anomala la percezione della democrazia in Calabria… Specie in comuni come Trebisacce…