Tropea. Cercasi giapponesi… disperatamente

TROPEA, CERCASI GIAPPONESI DISPERATAMENTE

Il Tg 3 Calabria tra i titoli di testa di ieri mette la bella notizia che a Tropea c’è il boom del turismo a settembre. La giornalista inviata speciale nel Principato esclama, dopo un giugno così così, dopo un luglio in crescita e il pienone ad agosto, arriviamo a settembre e arrivano dati inaspettati. Le strutture turistiche a Tropea sono piene al 90%… Ora vorremmo informare la nostra inviata sul campo che siamo ancora al 10 settembre, l’estate sarà agli sgoccioli, ma ci creda, non da oggi, nella prima settimana di settembre tutte le strutture  turistiche in Calabria sono piene. Alcune anche al 100%. Non solo a Tropea, ma in tutta la Calabria. Scalea, Diamante, Rossano, Sibari, Scilla, Pizzo, Amantea, Crotone, Isola Capo Rizzuto, eccetera eccetera. Non c’è merito di sindaci, amministratori pubblici o ancora peggio del presidente-parassita di regione, assessorati al turismo, campagne promozionali speciali, esperti di marketing con marcatori promozionali al seguito e compagnia truffante. Il fatto è dovuto che siamo ancora in estate e in settembre si muovono i gruppi e la terza età, oltre alle persone che cercano tranquillità e prezzi accessibili.

Dal 10 settembre molte strutture chiudono grazie anche alla scelta scellerata di far aprire le scuole il 14 settembre, come se l’Italia fosse un Paese del Nord Europa. Molte altre, quelle più competitive, che hanno sviluppato contatti autonomi in Europa e in Italia, vanno avanti tranquillamente fino a fine settembre, alcune arrivano anche a fine ottobre. Che Tropea sia la  capitale del turismo in Calabria è fuor dii dubbio, ma non da adesso, ma da decenni. Quando il sindaco era il compianto zio di Macrì, il professore Vallone, che ancora si rivolta nella tomba…

Ognuno potrà dare il suo giudizio sul sindaco… pardon principe Macrì, ma non ci venissero a vendere fuffa. I dati ad minchiam se li tenessero per loro. La stagione estiva 2023 non è stata tra le più esaltanti, le previsioni sono state largamente deluse. Ma non per colpa di questo o quell’amministratore pubblico, ma per il semplice motivo che la gente non ha soldi e l’inflazione, il caro benzina, il caro alimenti, il caro biglietti aerei hanno assorbito gran parte dei risparmi degli italiani e in particolare dei meridionali.

Al principe Macri vorremmo ricordare che fino a qualche anno fa i voli charter dalla Germania e dal Nord Europa coprivano quasi tutto l’arco  dell’anno. Oggi a fine ottobre i voli cessano e le strutture tipo il Labrada Rocca Nettuno, o il Falkensteiner Resort o i villaggi Tui chiudono. Che ci sia un aumento degli arrivi individuali dagli Stati Uniti, dall’Australia, dai paesi del Nord Europa, questo è vero, però  bisognerebbe avere la capacità di fare meno fuffa e di analizzare i dati per allargare ancor di più la stagione turistica. Per fare questo servono dati certi, programmazione e visione. Non sprecare risorse ed energie verso paesi da cui non si può avere un gran ritorno turistico.

Sempre la nostra inviata nel Principato ci ha comunicato che a Tropea sono arrivati i giapponesi. Non ne ha intervistato uno. Tutti turisti con l’accento calabrese, napoletano e meridionale. Poi qualche tedesco e americano. Il Principe Macrì ci ha detto che i grossi sacrifici fatti per promuovere Tropea sul mercato giapponese sarebbero stati ripagati. Forse si riferiva al suo viaggio in Giappone della primavera scorsa che è costato 10 mila euro alla collettività tropeana. Il tutto mentre il costone dell’Isola franava. Già allora preannunciò Urbi et orbi l’ arrivo di giapponesi a frotte. Il risultato fu che a maggio ricevette una famiglia giapponese nel comune con stampa al seguito. E a giugno Tropea è stata sede di  una selezione di una gara  a squadre sull’ambiente che è stata un mezzo flop. Senza l’ombra di un giapponese a gustarsi l’evento. Speriamo che  questi sforzi fruttino nel futuro, ma non ci venga a cianciare che i giapponesi sono arrivati a Tropea. Casomai andiamo dalla Sciarelli per vedere chi ha visto i giapponesi a Tropea: Principe Macri, te lo do’ io il Giappone.