Tropea “That’s Amore”, riesplode il caso Trecate: procura, Prefettura e media borderline si svegliano

A Tropea le forze dell’ordine e persino la procura di Vibo (!) in questi ultimissimi mesi si erano “accorte”, bontà loro, che c’erano attività economiche potenzialmente capaci di “inquinare l’economia legale”. E così, a luglio avevamo saputo che la Prefettura di Vibo Valentia, finalmente liberata dalla signora Lulli, notoriamente compagna di vita del parlamentare Quagliariello, uno dei migliori amici di Giuseppe Mangialavori alias Peppe ‘ndrina e in pratica sindaco “effettivo” della perla del Turreno, si era decisa a considerare di mettere in atto il procedimento per la revoca delle autorizzazioni per la somministrazione di alimenti e bevande ad alcuni locali di Tropea. In pratica l’anticamera dell’invio della Commissione d’accesso antimafia, disposto tre giorni fa.

Fra questi locali c’è anche il ristorante-pizzeria Lounge Bar denominato “That’s Amore” di Antonio Trecate per il quale il Comune – su indicazione della Prefettura – ha avviato il procedimento di revoca dell’autorizzazione.

Fa un po’ specie che la polizia tropeana e in particolare il questore, tale Tatarelli, avesse informato – pare direttamente – dei fatti il giornale di riferimento di un noto clan ‘ndranghetistico, ma tant’è… a caval donato non si guarda in bocca.

Il ristorante-pizzeria, lounge bar “That’s Amore” – ad avviso del questore, che parlava attraverso il giornale di cui sopra… – appare “rientrare nel novero delle attività inquinate da infiltrazioni mafiose che si ritengono lesive dell’economia legale e costituenti, pertanto, una minaccia per l’ordine e la sicurezza pubblica”. Oltre ad alcuni controlli di polizia nei confronti del titolare dell’attività commerciale, Antonio Trecate, con alcuni soggetti noti alle forze dell’ordine, la proposta del questore si sofferma su altri rilievi menzionando pure l’attuale assessore comunale Greta Trecate, prima cugina del titolare del That’s Amore nei cui confronti è stata avanzata la revoca della licenza.

Dopo essersi soffermato sul padre del titolare del locale “che – rimarca la Questura – annovera precedenti di polizia in materia di armi”, ed il cui nominativo viene riportato anche nella relazione della Commissione di accesso agli atti che ha portato nel 2016 allo scioglimento degli organi elettivi del Comune per infiltrazioni mafiose, la proposta del questore così continua: “Antonio Trecate è cugino dell’attuale assessore agli Affari generali del Comune di Tropea Greta Trecate. La correlazione di parentela viene evidenziata dal fatto che il padre di quest’ultima, Massimo Trecate, è fratello del padre del titolare del locale. Inoltre l’assessore Greta Trecate è nipote di Ivano Pizzarelli, fratello di Armanda, moglie di Massimo Trecate.

Ivano Pizzarelli è stato tratto in arresto nell’ambito dell’operazione di polizia Dinasty-Affari di famiglia in quanto affiliato alla cosca Mancuso di Limbadi. Antonio Trecate, inoltre, risulta essere nipote di Francesco Trecate – fratello del padre – tratto in arresto nell’operazione di polizia eseguita dalla Guardia di finanza denominata “Cimitero degli orrori a Tropea”.

Alla luce di tutto ciò, il questore Cristiano Tatarelli ha invitato la Prefettura di Vibo a richiedere al Comune di Tropea la revoca della licenza rilasciata ad Antonio Trecate. Provvedimento di revoca – ricorda il questore – che è “a tutela dell’ordine pubblico ed ha una finalità preventiva analoga all’informativa antimafia”. Ed ancora: “Gli accertamenti eseguiti fanno ragionevolmente ritenere che l’attività di Antonio Trecate possa essere espressione – anche in virtù dei pregiudizi annoverati da stretti parenti, padre e zio, e dai legami intessuti da affini risultati collegati alla cosca Mancuso – della volontà di riaffermare la capacità economica dell’organizzazione criminale egemone in quel territorio mediante il reimpiego dei proventi di attività delittuose”. Nel caso di specie, come confermato dalla giurisprudenza amministrativa, “non appare illogico ritenere – conclude il questore – che i rapporti parentali di Antonio Trecate possano rappresentare uno strumento, anche indiretto, di inquinamento dell’economia legale da parte della criminalità organizzata”.

Verrebbe da commentare con il fatidico “Ma va?” visto e considerato che questi fatti sono ormai vecchi e stravecchi e triti e ritriti, ma come abbiamo già accennato… a caval donato non si guarda in bocca… Questa è: prendere o lasciare.

Intanto, il consigliere di minoranza Antonio Piserà aveva chiesto, in una interrogazione al sindaco, di revocare l’assessore Greta Trecate. L’interrogazione era stata inviata per conoscenza anche alla Prefettura e alla Questura di Vibo Valentia: “Alla luce delle notizie in ordine alle motivazioni poste alla base della richiesta da parte del questore di Vibo Valentia Cristiano Tatarelli prima, e della Prefettura poi, in ordine alla necessità per il Comune di Tropea di avviare la revoca della licenza per il ristorante That’s Amore di Antonio Trecate ed in considerazione del fatto che gli uffici comunali con il funzionario Gabriele Crisafio hanno avviato – come per legge – il procedimento di revoca della licenza per tale esercizio commerciale, si chiede di sapere:

Se il sindaco è a conoscenza delle motivazioni poste dal questore, alla base della proposta di revoca della licenza a tale ristorante di Antonio Trecate;
Se è a conoscenza che il questore – e poi anche la Prefettura – nel motivare la richiesta di revoca della licenza parlano di “rapporti parentali di Antonio Trecate che possono rappresentare uno strumento, anche indiretto, di inquinamento dell’economia legale da parte della criminalità organizzata”.

Se è a conoscenza che tra tali rapporti parentali controindicati, il questore ha fatto pure riferimento al fatto che il titolare del ristorante è primo cugino “dell’attuale assessore agli Affari generali del Comune di Tropea Greta Trecate”.

Se è a conoscenza il sindaco che sempre il questore, per come riportato dalla stampa, ha spiegato che “la correlazione di parentela viene evidenziata dal fatto che il padre dell’assessore Greta Trecate è fratello del padre del titolare del locale di cui si chiede la revoca della licenza in quanto locale rientrante nel novero delle attività inquinate da infiltrazioni mafiose che si ritengono lesive dell’economia legale e costituenti, pertanto, una minaccia per l’ordine e la sicurezza pubblica”.
Se è a conoscenza il sindaco del fatto che il questore nella sua proposta di revoca della licenza ha scritto che l’assessore comunale Greta Trecate è nipote di Ivano Pizzarelli, soggetto tratto in arresto nell’operazione Dinasty con l’accusa di essere affiliato alla cosca Mancuso

Se è a conoscenza del fatto che tale zio materno dell’assessore è stato condannato in via definitiva nell’operazione Dinasty per associazione mafiosa (clan Mancuso)

Se è a conoscenza il sindaco che il questore ha anche sottolineato il fatto che i cugini Trecate – Antonio e l’assessore Greta Trecate – sono pure nipoti dell’impiegato comunale Franco Trecate, coinvolto nello scandalo del “Cimitero degli orrori”

Si chiede inoltre al sindaco di conoscere i motivi che hanno portato l’11 febbraio 2021 all’assenza dell’assessore Greta Trecate (al pari dell’assessore ai servizi cimiteriali Erminia Graziano) dalla riunione di giunta nella quale è stata decisa la costituzione del Comune quale parte civile nel procedimento penale per lo scandalo del cimitero.

Si chiede infine al sindaco di sapere se non ritenga opportuno – alla luce dei rilievi del Questore di Vibo sui rapporti di parentela controindicati dei Trecate capaci di inquinare l’economia legale con il rischio di infiltrazioni mafiose – revocare l’incarico di assessore a Greta Trecate al fine di impedire qualunque forma di svilimento degli organi politici comunali di Tropea e una conseguente perdita di prestigio agli occhi dei cittadini con la possibilità che tale presenza possa alimentare un rischio di infiltrazioni mafiose nella vita dell’ente locale (Comune) al pari di quanto già evidenziato con l’attività commerciale di cui dovrà essere revocata la licenza”. Il tempo è sempre galantuomo.