TROPEA (VIBO VALENTIA) – Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, ha deliberato la proroga di sei mesi dello scioglimento del Consiglio comunale di Tropea. Il provvedimento si fonda sulla necessità di consentire il completamento dell’azione di risanamento dell’ente locale rispetto alle infiltrazioni della criminalità organizzata. La decisione è giunta a seguito di una valutazione approfondita sull’effettivo avanzamento dei processi di ripristino della legalità amministrativa e della tenuta istituzionale nel Comune tirrenico, noto per la sua forte vocazione turistica ma da anni oggetto di attenzioni per sospette ingerenze della ‘ndrangheta nella vita politica locale.
Questo implica il ritorno al voto non più a questo novembre come originalmente stabilito ma nella prossima primavera, a giugno 2026.
Il Comune di Tropea era stato sciolto il 23 aprile 2024 con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministero dell’Interno, a conclusione dell’attività di accertamento condotta dalla Commissione d’accesso. Al momento dello scioglimento, il sindaco in carica era Giovanni Macrì, esponente di Forza Italia, eletto nell’ottobre del 2018 con largo consenso. Lo stesso Macrì, assieme ad altri amministratori, aveva presentato ricorso al Tar del Lazio, contestando il decreto di scioglimento. Tuttavia, il tribunale amministrativo prima, e il Consiglio di Stato successivamente, hanno respinto i ricorsi, confermando la legittimità del provvedimento e l’esistenza di elementi gravi che giustificavano l’intervento statale per infiltrazioni mafiose.
In sostituzione degli organi eletti, la gestione dell’ente è affidata a una Commissione straordinaria prefettizia, nominata nel 2024 per un periodo iniziale di 18 mesi, ora prorogato di ulteriori 6 mesi. La terna commissariale è composta da Vito Turco, viceprefetto; Roberto Micucci, viceprefetto di Vibo Valentia; Antonio Calenda, funzionario economico-finanziario. La Commissione esercita le funzioni del sindaco, della giunta e del consiglio comunale, con l’obiettivo di bonificare l’apparato amministrativo da condizionamenti esterni, ristabilendo trasparenza e legalità









