Il cosentino Alessandro De Rose conquista uno straordinario e inatteso bronzo nei tuffi dalla grandi altezze ai Mondiali di Budapest. È una delle medaglie più incredibili e emozionanti di tutta la spedizione azzurra, sia per il modo in cui è arrivata sia per la storia del 25enne cosentino allenato dalla fidanzata Nicole Belsasso.
Ale infatti aveva iniziato bambino con i tuffi «normali» nella sua città con Giovanni Tocci (qui bronzo dai 3mt) e poi aveva dovuto smettere per ragioni economiche. Paradossalmente è stata la sua fortuna, perché da lì, passando pure per le esibizioni nei parchi acquatici, ha scoperto il salto dai 27 metri, diventandone in breve un interprete magnifico.
Si diceva del modo: nono dopo i primi due salti venerdì, sabato è entrato in finale col terzo salto e con il suo quarto splendido tuffo era addirittura primo con 5 avversari ancora in lista. Secondo dopo il salto del ceco Navratil, poi argento, e terzo dopo quello dell’americano Lo Bue, poi oro, restava solo Gary Hunt, il Messi del cliff diving, il guru assoluto di quella folle compagnia di globetrotter che viaggia il mondo tuffandosi da qualsiasi parte. Il destino di De Rose pareva segnato. Invece Hunt sbagliava clamorosamente, finendo addirittura quinto, e Ale poteva sciogliersi in lacrime con la sua medaglia in mano, lui che nel 2015 a Kazan, all’esordio, era finito solo 16mo: in due anni il capolavoro si è compiuto, e un campione è nato. De Rose la settimana scorsa ha vinto la Red Bull Cliff Diving a Polignano a Mare, in Puglia.
Fonte: Corriere della Sera