Turismo in Calabria, per Orsomarcio servono solo manifesti e cartelloni

Se bastasse un cartellone per rendere la Calabria attrattiva, a quest’ora saremmo la prima regione in Europa per affluenza turistica. Ma purtroppo per noi così non è. Alla bella pubblicità vanno poi associati i servizi reali, e non virtuali. E questo, prima o poi, qualcuno dovrà spiegarlo a quel genio di un Orsomarcio che ha deciso di “vestire” le principali stazioni e aeroporti italiani dei colori della Calabria. Ecco, l’attività preferita di questo nullafacente travestito da politico è quella di spendere i soldi dei calabresi in gadget, cartoline, spot che nessuno guarda, manifesti, e roba simile, insieme a quella, ovviamente, di finanziare i suoi personali portatori di voti  Altro non fa. Non ha spiegato, ad esempio, che fine hanno fatto i soldi destinati da Capitano Ultimo alla depurazione (65 milioni di euro), non ha fatto nulla per migliorare il trasporto pubblico, non è riuscito nemmeno a collegare in maniera efficiente ed adeguata la città di Cosenza con l’aeroporto di Lamezia. E poi mare sporco, Sila, Pollino e Aspromonte abbandonati, borghi irraggiungibili, servizi pubblici inesistenti. Tutto questo Orsomarcio lo nasconde sotto il tappeto, o meglio dietro i manifesti spesso “stampati” dagli amici degli amici, e in tutto questo, come al solito, non c’è niente di “straordinario”: altro che Calabria straordinaria (ahinoi!).