Turismo in Calabria? Stranieri in leggero aumento, italiani non pervenuti per mancanza di… soldi: il solito flop di Occhiuto

di Pino Tassi

Al TTG di Rimini è stato presentato il secondo Instant Tourism sull’andamento del turismo in Calabria. La nota del Dipartimento ci comunica che nel 2025 da Gennaio a tutto Agosto in Calabria c’è stato un aumento del 9,7% degli arrivi turistici e un 5,2% delle presenze con un massimo storico delle presenze turistiche. L’assessore Calabrese e il Direttore Rio parlano di una crescita costante del turismo in Calabria, in particolare esaltano il dato degli arrivi degli stranieri in Calabria. Ma è tutto rose e fiore la stagione 2025? E soprattutto la politica di promozione voluta da Roberto Occhiuto è stata vincente? Per tentare di dare una risposta bisogna esaminare i dati.

TURISMO IN CALABRIA 2025

In Calabria da gennaio ad Agosto 2025 si sono avuti 1.519.460 ARRIVI E 7.117.154 PRESENZE. Per arrivi si intendono le persone che sono arrivate in Calabria e per presenze i giorni che hanno trascorso in hotels, villaggi turistici, residence, b&b, agriturismo. Nel 2024 prendendo sempre lo stesso periodo Gennaio/Agosto abbiamo avuto 1.385.302 ARRIVI E 6.767.934 PRESENZE. Quindi sono arrivate in più 134.158 (9,7%) persone che hanno portato ad un aumento dei soggiorni di 349.220 (5,2%). Quindi un successone. Sembrerebbe di sì. Ma andiamo a scomporre i dati. Le voci principali delle presenze turistiche sono due: 1) esercizi alberghieri ( hotels, villaggi turistici, le residenze turistico alberghiere, le pensioni, i motel ) e gli esercizi extra alberghieri ( campeggi, agriturismo, case per ferie, bed and breakfast). E qui la faccenda si complica terribilmente perché abbiamo:

A) ESERCIZI ALBERGHIERI, GENNAIO/AGOSTO 2025: ARRIVI 1.118.192; PRESENZE 5.242.755

B) ESERCIZI EXTRA ALBERGHIERI: GENNAIO/AGOSTO 2025: ARRIVI 401.268; PRESENZE 1.874.399

-ESERCIZI EXTRA ALBERGHIERI (punto b)

Scomponendo il dato dell’extra alberghiero la Regione ci informa che il boom del turismo in Calabria è dovuto a questo segmento turistico che aumenta rispetto al 2023 di ben il 29% sugli ARRIVI E DEL 16,3% sulle PRESENZE. Un dato anche nazionale che si evince dai dati del Ministero del Turismo.

Il problema è che questo dato è poco attendibile non per colpa della Regione ma dal fatto, come ha evidenziato la Federalberghi nazionale, che è probabile, che un confronto anno su anno, sia falsato. Perché dall’1 gennaio è entrato in vigore per tutte le strutture extra alberghiere l’obbligo di munirsi di un Codice identificativo nazionale (Cin), pena una multa fino a 8 mila euro. Una stretta che ha fatto emergere centinaia di migliaia di alloggi fino all’anno scorso non censiti, spiegano gli albergatori. Morale: le strutture che quest’estate hanno inviato dati al ministero dell’Interno sono molte di più, il che potrebbe spiegare almeno in parte l’aumento del flusso turistico. Questa Ipotesi è corroborata dal fatto che a trainare l’incremento sono proprie le strutture extra alberghiere con gli aumenti a due cifre che abbiamo visto, mentre per le strutture alberghiere i dati sono meno entusiasmanti e ci danno un dato luce/ombre.

-ESERCIZI ALBERGHIERI (punto a)

Sempre l’Instant Tourism dell assessorato ci informa che nella spina dorsale del turismo, che sarebbero gli hotels e i villaggi turistici, abbiamo avuto nel periodo gennaio/agosto ’25 un aumento complessivo del 4,1% negli arrivi e appena l’1,7% nelle presenze rispetto al 2023. Se andiamo a scomporre questo dato tra arrivi/presenze di turisti italiani e stranieri vediamo

– STRANIERI (NON RESIDENTI): ARRIVI 199.865, PRESENZE 1.021.040. Abbiamo avuto un aumento del 16.7% degli arrivi e del 14% delle presenze rispetto al 2023

– ITALIANI ( RESIDENTI) : ARRIVI 918.327, PRESENZE 4.221.715. E qui abbiamo un aumento dell’1,7% degli arrivi e un calo dello 0.9% delle presenze.

Esaminiamo brevemente questi due segmenti

MERCATO ESTERO

La Regione enfatizza il dato degli arrivi e delle presenze straniere che fanno un balzo in avanti ma che ancora sono veramente poche rispetto alle altre regioni del Sud partendo da Campania e Sicilia e arrivando alla Puglia. Nel rapporto la Regione ci dice che il tasso di internalizzazione è del 20,5% sul totale. In pratica su cinque turisti che arrivano in Calabria uno è straniero. Per capire la strada ancora da percorrere tenete conto che in Italia oltre il 50% delle presenze è di stranieri. In Puglia siamo passati dal 20% del 2015 al 41% del 2024 e ad oltre il 50% di quest’anno. In Sicilia già nel 2019 si era al 51%. Comunque sempre la Regione ci dice che il primo mercato di arrivi in Calabria è rappresentato dalla Germania con 60.199 arrivi (19,3% della quota mercato) e 350.126 presenze ( 24,1% quota mercato). Poi abbiamo la Polonia con 28.896 arrivi e 136.544 presenze. E poi nell’ordine Repubblica Ceca, Svizzera, Regno Unito, Francia, Austria, Stati Uniti d’America, Canada, Belgio.

Qui bisognerebbe capire come arrivano in Calabria. Quanti con voli di linea, quanti con low coast, quanti con charter dei tour operator, quanti in auto. L’Istant Tourism di aprile scorso ci aveva restituito un dato generale che dimostrava come appena il 13,5% fosse arrivato in aereo nel primo quadrimestre 2025 contro un 76% in auto. Non si capisce perché in questo secondo rapporto questo grafico viene tolto e non riproposto. Eppure sarebbe indispensabile a capire il successo o meno della campagna di potenziamento dei voli verso l’estero voluto da Roberto Occhiuto. Chissà… forse i dati non erano particolarmente entusiasmanti. Sta di fatto che Raffaele Rio nel presentare questi dati ha dichiarato che serve arrivare ad un equilibrio tra voli low coast, voli di linea e voli charter dei maggiori tour operator internazionali.

MERCATO ITALIANO

Il mercato Italiano degli arrivi/partenze da gennaio ad agosto 2025 negli esercizi alberghieri è veramente preoccupante. Gli arrivi da gennaio ad agosto sono stati 918.327 con un aumento dell’1,7%. Ma il dato piu’ preoccupante è che le presenze, che sono state 4.221.715, registrano un calo dello 0,9 %. La permanenza media perde lo 0,1%. Ma andando ancora piu’ nel profondo abbiamo che le perdite più cospicue si registrano proprio nei mesi di Agosto e Luglio, i mesi che sono quelli che dovrebbero assicurare margini di utilità maggiore alle strutture. Se in primavera un soggiorno viene pagato 10,a luglio sarà pagato 60 e ad agosto 100. Ad agosto si passa dal 1.729.277 persone a 1.710.802 con un calo di circa 20 mila persone (l’1,1%), e in luglio si passa da 1.449.189 del 2023 a 1.371.663 con una perdita di 77.526 persone pari al 5,3%. Neanche giugno brllla piu’ di tanto: si arriva a 704.872 presenze contro i 692.548 del 2023. In pratica si guadagnano 12,324 presenze, l’1,8%, mentre negli arrivi si perde il 2,9%. Aver avuto un boom a gennaio del 17% e a maggio del 22,8% non recupera minimamente le perdite avute dagli albergatori nel cuore della stagione estiva. Proprio per i motivi che ho spiegato prima sui margini di utilità e i prezzi di vendita. E si tenga conto che già nel 2024 si era registrato un calo nelle presenze alberghiere rispetto al 2023 di 159,399 persone pari al 2,46% e negli arrivi di 68.332 persone pari al 4,7%.

COMPOSIZIONE MERCATO ITALIANO

Il turismo in Calabria rimane ancora un turismo di prossimità. La Campania è la regione che continua ad essere attratta dal nostro mare. Nel 2024 sono arrivati 316.526 campani con una quota di mercato del 26,2%. Poi abbiamo il Lazio con 139.172 arrivi (11,5%), la Puglia con 122.087 ( 10.1%) , la Sicilia con 120,151 (9,9%), la Basilicata con 25.809. Il turismo interno di residenti in Calabria tocca 192.912 (16%). Il Nord Italia ancora è poco attratto dalla nostra regione e dalle nostre bellezze. Abbiamo la Lombardia con 94.571( 7,8%), il Veneto con 31,257 ( 2,6%), l’Emilia Romagna con 35,330 ( 2,9%), il Piemonte con 32.061 ( 2,7%).

CONCLUSIONI

Le conclusioni non possono che essere a chiaroscuro. Speranzosi per il mercato estero su cui c’è molto ma molto da fare. E assolutamente desolanti sul mercato italiano. Dai dati esce fuori purtroppo l’Italia vera. Gli italiani in questi ultimi due anni sono stati costretti o a non andare in vacanze oppure a tagliare drasticamente i giorni di pemanenza. Altro che il quadro idilliaco che ci offre il governo nazionale e il Presidente Occhiuto. Da questi dati forniti dall’assessorato al Turismo esce fuori un dato sociale drammatico che nessuno coglie nella sua interezza. Poi ci si lamenta che gli italiani e i calabresi non vanno a votare.

La seconda conclusione è che tutte le campagne promozionali e i grandi eventi, ad iniziare dal Capodanno Rai, voluti e programmati da Roberto Occhiuto saranno serviti a rafforzare la sua immagine ma di certo non hanno portato i turisti sperati negli esercizi alberghieri calabresi che sono in calo da due anni a questa parte. Ma d’altronde che cosa ci si può attendere di diverso se a poco piu’ di due mesi dal Capodanno Rai ancora non si sa dove si svolgerà? Quale tour operator metterebbe nella sua programmazione un evento di cui non si sa nemmeno il luogo di svolgimento? Poi ci si lamenta che non riusciamo a portare turismo dal Nord Italia… Anche se dubito fortemente sull’attrattività di eventi come l’anno che verrà.

Gli stessi arrivi in Calabria in gran parte da regioni limitrofe sono la dimostrazione che le politiche di trasporto basati esclusivamente sui voli low coast, in particolare della Ryanair a cui è stata affidata anche la campagna promozionale sui social, ha prodotto pochissimi effetti positivi. Purtroppo la mancanza di dati non ci permette di valutare l’incidenza dei voli low coast sui mercati esteri. La mia sensazione è che per almeno il 50/60% questi voli siano utilizzati dai calabresi e dai siciliani per effettuare viaggi alla conoscenza delle città estere. In pratica la regione incentiva le compagnie aeree per portare calabresi all’estero con tariffe basse aiutando in questo modo il Pil di quei paesi e non il nostro… Ma é mai possibile che Federalberghi e le altre associazioni di categoria su questi dati non hanno nulla da dire?