Tv e potere. Grillo va da Fazio, la De Girolamo non arriverà a mangiare il panettone

(DI GIANLUCA ROSELLI – ilfattoquotidiano.it) – Mentre la Vigilanza Rai si preoccupa di “processare” Report, la Rai prende altri schiaffi. Il primo è lo sconfortante 1,8 per cento di share (312 mila telespettatori totali) che Avanti popolo ha fatto registrare martedì sera, tanto che forse non si aspetterà la pausa natalizia per tirare le somme. Se continua così, Nunzia De Girolamo non arriverà a mangiare il panettone. Nel frattempo ha chiuso Liberi tutti, programma condotto da Bianca Guaccero, con ascolti al lumicino, ma pure altri sono a rischio.

L’altro schiaffone è la scelta di Beppe Grillo di tornare in tv sul Nove: domenica il comico nonché fondatore dei 5 Stelle sarà ospite da Fabio Fazio a Che tempo che fa, che nell’ultima puntata ha raggiunto il 10,5 per cento di share. L’ultima apparizione di Grillo risale al 2014 in Rai, quando si fece intervistare nel salotto di Bruno Vespa a Porta a Porta.

Ma torniamo a Report, perché le oltre due ore di battaglia di martedì sera in Vigilanza hanno lasciato strascichi. Innanzitutto c’è Maurizio Gasparri che, dopo il suo show in cui ha esibito una mignon di cognac e una carota, sembra intenzionato a proseguire penalmente nei confronti della Rai per gli insulti nei suoi confronti, a suo dire non rimossi, sul sito di Report.

Ma Gasparri se la prende pure col direttore dell’approfondimento Paolo Corsini (FdI), reo di aver difeso il programma. “Siamo delusi da Corsini che incalzeremo affinché si esprima su stili giornalistici inaccettabili e deformanti della realtà”, attacca il forzista. Cui ieri ha risposto ancora Ranucci. “Gasparri non conosce i miei gusti: sono quasi astemio, non bevo cognac e le carote non mi piacciono. Posso dire di avere tanti difetti, ma non la mancanza di coraggio, visto che vivo sotto scorta e ho 176 querele…”, afferma il conduttore ospite a Un giorno da Pecora. Ma il giornalista ha voluto smentire anche le voci su un interessamento di Urbano Cairo: “Sto bene in Rai, non ho mai incontrato Cairo, né ho mai avuto contatti con La7”.

Sull’infuocata Vigilanza tornano pure Pd e 5 Stelle, stigmatizzando il comportamento di Gasparri. Se i pentastellati parlano di “show ridicolo e vergognoso”, i dem respingono al mittente le “inaccettabili minacce” del forzista. Anche se la miglior difesa di Ranucci è arrivata, proprio durante l’audizione, da Peppe De Cristofaro (Avs): “Perché siamo qui a discutere dei contenuti di un programma tv? Perché abbiamo convocato un giornalista a rispondere di come fa il suo mestiere e organizza la redazione? Tutto ciò non è materia della Vigilanza e rappresenta un pericoloso precedente”. Lo scontro, c’è da scommetterci, non è finito qui.