All’Università della Calabria è stato pubblicato un bando per sette assunzioni a tempo determinato molto su misura.
Un bando che non dovrebbe neanche esserci, visto che il regolamento prevede che prima debbano essere interpellati i candidati presenti nelle graduatorie ancora attive a tempo indeterminato.
Abbiamo faticato un po’ a capire: sapevamo di una persona che doveva essere sistemata ma poi abbiamo scoperto che ce ne erano altre sei nella stessa situazione, tutte selezionate con l’imbroglio, tutte con selezioni su misura per incarichi di tutoraggio per evitare i controlli della Corte dei conti, tutti prorogati e riprorogati. Ora l’inganno, che ha coinvolto diversi direttori di dipartimento, si manifesta in tutta la sua dimensione. Un concorso per sette figure di categoria C tutte perfettamente individuate che ora devono superare la farsa concorsuale.
Dovranno stare tranquilli tutti i mille e passa candidati, assicura il capo del personale, Fedele Presta (nome e cognome del direttore generale).
Abbiamo predisposto tutto, non ci saranno sorprese, sono già alla firma le lettere di assunzione per Cannata, Belmonte, De Bonis, Lato, Orlando, Capristo e Caruso.
Sono stati selezionati con metodi inusuali, hanno ottenuto proroghe discutibili ma ora hanno diritto ad essere “temporaneamente” stabilizzati.
I dipendenti del cubo 25 sono in fermento per chi sarà il primo dei magnifici sette.
C’è chi scommette su Marta, figlia della presidentessa del CUG (Comitato unico di garanzia!!!) chi su Luana, molto vicina al segretario particolare del Magnifico (tale Salvatore Panaro), chi ancora su Valeria, la più esperta, che, anche se ha problemi con la giustizia per lo scandalo degli esami falsi, continua ad occuparsi delle carriere degli studenti. Ma evidentemente questo non è un problema, visto che anche la sua “capa” è coinvolta in questa vicenda avendo il marito fra gli inquisiti.
Il rettore ed il direttore generale sono fieri di questa situazione e anche loro non mancano di dispensare sicurezza agli interessati. Il meccanismo è ormai ben collaudato: si fanno prima delle selezioni co.co.co particolari per evitare i controlli della Corte dei conti, poi si prorogano anche se non sarebbe lecito, poi si passa al concorsino su misura e così il gioco è fatto.
Gli esempi non mancano: basta sfogliare i bandi sul portale per capire il fenomeno nella sua preoccupante quantità. Una palese violazione di legge le cui conseguenze saranno pagate dall’ateneo nei prossimi anni ma intanto il feudatario gode…
Il rettore ed il direttore sono orgogliosi di aver riportato l’università in pieno Medioevo, dove da potenti feudatari possono contare su una corte composta da avidi personaggi di ruolo e una pletora di precari in continuo aumento ed in cerca di qualsiasi forma di stabilizzazione.
Al resto della comunità pensano che possa bastare il fumo, l’ozio e tanto spettacolo, visti l’interesse e le risorse che al CAMS vengono dedicate.
Rettore e direttore rispondono solo al proprio ius, stanno tutti i giorni fino a tarda ora in ufficio a perfezionare sistemi di “selezione assistita” e i risultati sono brillanti ed efficaci,
assumono amici ed amici degli amici con le tecniche appena descritte,
consentono a dipendenti di categoria C promozioni inaspettate quanto illegittime, da impiegati a responsabili da un giorno all’altro e senza selezioni.
Gli studenti si sono adeguati da tempo. Nessuno si lamenta del ritardo delle elezioni (sono quasi due anni, un intero mandato…) e del fatto che i rappresentanti negli organi sono scaduti e la sola rivendicazione sembra essere quella di prendere più gettoni di presenza possibili oltre ad inconfessabili privilegi.
Anche per i docenti la situazione è simile: o si entra nella corte o si è fuori…ma sembra che su questo versante qualcosa si muova.
Facciamo presto però: siamo tornati al Medioevo ma di questo passo la prossima tappa sarà Nerone!