COMUNICATO STAMPA
Calabria – Farmaci, repressione amministrativa e scaricabarile politico: diffidiamo l’ASP di Reggio Calabria. Medici di famiglia usati come capro espiatorio dei tagli alla sanità
REGGIO CALABRIA – Come USB Sanità Calabria abbiamo notificato in data odierna una formale diffida stragiudiziale alla Direzione Generale dell’ASP di Reggio Calabria, intimando l’immediata sospensione dell’invio di oltre 200 contestazioni che l’Azienda si appresta a notificare ai Medici di Medicina Generale per il presunto superamento dei tetti di spesa relativi ai farmaci gastroprotettori (IPP).
Tali atti configurano un uso distorto del potere amministrativo, fondato su criteri meramente contabili e statistici, del tutto sganciati dalla realtà clinica, epidemiologica e sociale del territorio reggino. Le contestazioni fanno riferimento al secondo trimestre 2025, periodo rispetto al quale i medici non erano e non potevano essere messi in condizione di conoscere o prevenire presunte anomalie, dal momento che le prime comunicazioni relative al trimestre precedente sono state recapitate solo pochi giorni fa.
Siamo di fronte a un evidente vizio procedurale, a una violazione dei principi di affidamento legittimo, proporzionalità, ragionevolezza e leale collaborazione tra amministrazione pubblica e professionisti convenzionati. Si tratta, a tutti gli effetti, di una sanzione retroattiva mascherata, giuridicamente inaccettabile e destinata a soccombere in sede giudiziaria.
Denunciamo con forza che ASP di Reggio Calabria e Regione Calabria stanno deliberatamente tentando di scaricare sui Medici di Medicina Generale la responsabilità politica e finanziaria dei tagli alla sanità pubblica, frutto di scelte regionali e nazionali che nulla hanno a che vedere con l’appropriatezza prescrittiva.
Mentre si va a caccia di pochi euro, colpendo pazienti che hanno diritto all’esenzione e che spesso versano in condizioni di grave fragilità economica e sociale, si evita accuratamente di esercitare controlli stringenti sulle strutture private accreditate, rispetto al rispetto dei capitolati d’appalto, delle linee guida cliniche e delle normative sulla sicurezza di pazienti e lavoratori.
Questo doppio standard non è casuale: il privato accreditato risulta politicamente intoccabile e ampiamente protetto a livello regionale, mentre il servizio pubblico territoriale viene scientemente indebolito e delegittimato. È una scelta politica precisa, che USB Sanità respinge e denuncia senza ambiguità.
Contestiamo radicalmente l’uso del parametro DDD/1000 abitanti come strumento sanzionatorio automatico. Tale criterio, se applicato in modo meccanico, non ha alcun valore clinico né giuridico, poiché ignora i carichi assistenziali reali: popolazioni con altissima incidenza di anziani ultraottantenni, pazienti oncologici, diabetici, cardiopatici e soggetti in polifarmacoterapia.
I farmaci gastroprotettori non sono prescrizioni opzionali, ma strumenti essenziali di prevenzione previsti dalle Note AIFA 1 e 48. Colpire i medici che le applicano correttamente significa ledere il diritto costituzionale alla salute e trasformare la spesa farmaceutica in una variabile di repressione amministrativa.
Gravissima è inoltre la disparità di trattamento tra i professionisti: ad alcuni sarebbero stati rivolti meri “richiami verbali”, ad altri vere e proprie contestazioni formali con minaccia di addebiti economici. Questa prassi configura un uso discrezionale e arbitrario del potere, potenzialmente lesivo dei principi di imparzialità e parità di trattamento sanciti dall’art. 97 della Costituzione.
Il risultato è un clima di intimidazione che spinge i medici verso la medicina difensiva, con effetti diretti e devastanti sui cittadini: chi non può permettersi di pagare i farmaci rinuncerà alle cure, mentre chi può sarà costretto a sostenere costi che lo Stato dovrebbe garantire.
Con la diffida notificata oggi, USB Sanità intima formalmente all’ASP di Reggio Calabria:
• la sospensione immediata di tutti i procedimenti avviati o in via di avvio;
• l’apertura di un tavolo tecnico trasparente e paritetico;
• la cessazione di ogni iniziativa intimidatoria nei confronti dei Medici di Medicina Generale.
In assenza di riscontri concreti, attiveremo senza esitazioni le sedi giudiziarie competenti, incluso il Giudice del Lavoro, denunciando anche il rischio di danno erariale derivante dalla mole di contenziosi che l’ASP si esporrebbe a perdere.
USB Sanità non consentirà che i medici e i pazienti diventino il capro espiatorio di scelte politiche fallimentari. La sanità pubblica non si difende con algoritmi e sanzioni, ma con investimenti, trasparenza e rispetto dei diritti.
USB Sanità Calabria









