Un’altra mattinata di tensione al Polo scolastico di Castrolibero, dove il circo mediatico continua a recitare un ruolo di primissimo piano e mette decisamente ai margini quello delle forze dell’ordine e della magistratura, che – diciamocelo francamente – escono con le ossa rotte dal gran casino di questi giorni, confermando in pieno tutte le ormai dilaganti accuse di complicità e connivenza con il malaffare che le rendono sempre meno credibili agli occhi dell’opinione pubblica.
Gli studenti hanno rivendicato il loro sacrosanto diritto a partecipare alla riunione straordinaria del collegio dei docenti indetta dalla preside Iolanda Maletta, il cui ruolo è ormai non solo delegittimato ma anche “sbertucciato” dagli scandali che stanno venendo fuori. Ma la sua connivenza con i poteri forti rende ancora possibile che pascoli e bivacchi dentro quella scuola che ha trasformato in un luogo di perdizione senza ritorno, tanto da “costringere” gli studenti al gesto estremo dell’occupazione.
Gli oltre cento docenti del Polo scolastico non hanno una posizione univoca e non poteva essere altrimenti ma sono davvero pochi quelli che ancora sostengono la preside Maletta. Chi ha atteso con pazienza che finisse la riunione, ha potuto ascoltare distintamente urla, applausi e fischi che sottolineavano l’alternarsi degli interventi. Alla fine, è stata la professoressa Sabina Falcone che ha parlato con i cronisti e ha confermato quello che ormai sappiamo tutti: o la preside Maletta fa un passo indietro oppure è inevitabile che l’occupazione vada avanti fino a che il Ministero dell’Istruzione non prenderà provvedimenti contro di lei e contro il professore accusato di molestie sessuali.
E nessuno – lo ribadiamo – potrà imporre agli studenti di lasciare il Polo scolastico. La decisione, dunque, è nelle mani della preside ma soprattutto del ministro Bianchi, che non potrà prendere più tempo pena la prosecuzione sine die del circo mediatico e soprattutto le forche caudine di una manifestazione che si annuncia partecipatissima e che metterà certamente alla gogna anche il governo. Speriamo che il buon senso prevalga.