Vibo Valentia. “Attia vil Maramaldo, picchì t’ammucci arretu na sipala?”

di Rocco Tripodi

Ci eravamo rassegnati al silenzio da sacrestia (questo è diventato il consiglio comunale di Vibo Valentia), silenzio condiviso con disciplina da tutti gli schieramenti mai antagonisti tra loro, ma piuttosto complementari, sui lavori che starebbero RIGENERANDO la città. Ma, quando meno te l’aspetti, come voce rigorosamente solista – forse dietro delega – ci viene ammannito, con melensa piagnucolosa intonazione, un brano con cui si esalta la qualità dei lavori e si celebrano con lodi sperticate le scelte e l’operato dei TECNICI e PROGETTISTI.

È la voce di Carmen Corrado, un’affermata Professoressa, Architetta, oggi consigliera di minoranza di Forza Italia e da qualche giorno anche coordinatrice cittadina; ieri, con Limardo sindaca, presidente della Commissione Urbanistica; successivamente, a seguito di una delle tante faide tra correnti, CARCATA a forza, con calcio fraterno e bonario, dal prode paladino Mangialavori, all’assessorato ai Lavori Pubblici e Parcheggi, con conseguente stridio di ganasce dell’infedele Saracino Vito Pitaro e della stessa Limardo.

Il refrain di questo motivetto, di pessima produzione che, per intonazione, armonizzazione e contenuti intitoleremo “Finché la piazza va (a favore di chi?) lasciala andare”, manca di afflato lirico, stenta e si fa fatica a coglierne una godibile orecchiabilità da parte di quella CHIASSOSA MINORANZA, come lei la definisce; infatti lei la preferirebbe con un orecchio ADDOMESTICATO a modino, dico io. “Che qualunque cosa si faccia per la città viene sempre criticato con ASTIO E RABBIA”.

MINORANZA FASTIDIOSA? E già! Ormai, non hanno più SCORNU. Arrivano a sputare nel trogolo dove mangiano. E il trogolo siamo noi. Lei, infatti, sa da che parte stare. Lei sì che ha i numeri per valutare scientemente ed obiettivamente lavori e progetti avendone vissuto da vicino, anzi direi da dentro, tutte le fasi. Dall’ idea al finanziamento, per interessamento del suo mentore Mangialavori, fino all’analisi dei progetti e all’assegnazione alle ditte. Infatti lei è, nelle varie fasi, presente come presidente della Commissione Urbanistica, assessore ai Lavori Pubblici, e avvalendosi, come lei scrive, della Piattaforma Informatica AWN, della quale ne era segretaria (e l’attuale assessore all’Urbanistica Monteleone ne era vicepresidente), in fase di progettazione dei lavori in questione. C’è qualcosa di irregolare in tutto ciò? Non lo so. Certo è che mai una che ha avuto così tante responsabilità e interessi in questi procedimenti potrà condividere le ragioni diverse dalle sue di una qualsiasi minoranza anche se silenziosa. Lei indubbiamente in questi lavori ci ha messo mani, piedi, naso, lingua, e a modo suo, anche cuore, finché si è trattato di muovere milioni, ma scalpita quando c’è da metterci la faccia.

Ammonisce quei “SEMPLICI CITTADINI [che hanno magari la colpa di avere una pensioncina o un misero stipendio da poveri cazzoni] perché facciano il loro lavoro senza criticare e contribuire con pensieri positivi e onestà intellettuale” (sic!). Direbbe l’immenso Enzo  Iannacci: “E sempre allegri bisogna stare che il nostro piangere fa male al re, fa male al ricco e al cardinale, diventan tristi se noi piangiam)…”. E non solo i tecnici, ma anche i progettisti vanno apprezzati. La non SEMPLICE CITTADINA, bensì prof, arch, ass, cons, segr, e chi più ne ha più ne metta, afferma di essere oltremisura contenta (più appropriato APPAGATA) dei lavori, per quanto le hanno fruttato, in termini di soddisfazioni, intendo, visto il grande coinvolgimento con cui magnifica la RIGENERAZIONE della città.

Ma poi rigenerare non significa “generare di nuovo, riportare all’originale e, quindi, non mettere insieme composti di varia natura malleabile che modellati diventano oggetti solidi spacciati dall’assessora per “PIETRE DI PREGIO”, come i pavimenti industriali stampati in cemento che hanno invaso la città come in BLOB? Basta con quello schifo di CORDOLI IN VOLGARE GRANITO DELLE SERRE che bene hanno fatto a far scomparire per quanto era brutto, vecchio e usato! E che “bene hanno fatto a togliere i parcheggi”, dice ancora lei.

Però, a pensarci bene, lei non era l’assessora ai parcheggi? È come se l’assessore alla Cultura si rallegrasse dell’abbattimento del vecchio teatro di corso Umberto. Già. Eccola, piazza S. Maria, con le sue mille trappole e le panchine con seduta che contiene due culi e mezzo ( ma con sfiato centrale utilizzabile da tre) e la spalliera per una schiena e mezza. L’isola pedonale a piazza S.Maria che ha privato i vibonesi di un parcheggio centrale. Che potrebbe anche essere cosa buona.
A meno che…

Un mesetto fa scrivevo di come, in pochissimi giorni, lavorando anche al buio fino a tarda sera, con tempistica mai vista, sia stato pavimentato il cortile del vecchio oratorio salesiano. Ne parlavo perché notavo come per lo sversamento del cemento, le due betoniere si siano servite di due braccia lunghissime che hanno permesso di operare ponendosi nello spazio distante ancora non ultimato nel cantiere della stessa piazza. E lì mi sono detto: se qui i lavori fossero già stati ultimati, i due mezzi non avrebbero avuto sufficiente agibilità di manovra, e non avrebbero potuto continuare i lavori nel cortile. Che fortunata combinazione! E la stessa criticità, denunciavo, si presenterebbe per eventuali mezzi pesanti di soccorso. 

Certo, coincidenze fortunate per cui i due cantieri non hanno incontrato contrattempi ed ostacoli, viste la contiguità e contestualità che FORTUNATAMENTE ci sono state e, altrettanto certamente, non avrà inciso la circostanza che la progettazione dei lavori sia stata affidata ( non ho mai visto una tabella di cantiere) al marito dell’Assessora ai Parcheggi. Ma su questo aspetto una smentita è possibile, non avendone certezza. Anche se così fosse può comunque trattarsi di pura COINCIDENZA. Ma di COINCIDENZA ne vedo un’altra: dei due cortili dell’oratorio, uno diventerà parcheggio per i fedeli che si recano alle messe; l’altro (non è una sparata del sottoscritto, ma è già scritto su di una targa apposta in prossimità dell’accesso) è stato acquisito dal Laboratorio Nusdeo, di cui POSSIEDE CASUALMENTE una quota il supermegagalatticolupmann…, già grande supervisore dei suoi politicamente-Accasati di partito (Come la fedele, ricordiamo, Assessora ai Parcheggi, Corrado), nonché simpatico puparo, l’onorevole Mangialavori. Come no? I pupi. Li ricordo bene:
“A TTIA VIL MARAMALDO, PECCHI’ T’AMMUCCI ARRETU A NA SIPALA? FORSE CA TI LA CACHI? AVIA RAGGIUNI LA VERGINI ANGELICA…”.

Un avvertimento ai semplici cittadini: Non prendetevi più cazziatoni dai politici. Non abboccate quando vi invitano a “contribuire con pensieri positivi e l’onestà intellettuale del (loro) fare per il benessere della famiglia (di chi?)”. Muti vi vogliono.
Come mi sembrava strano invece il silenzio da parte del Laboratorio di analisi, in questi mesi, rispetto all’intera vicenda, nonostante fosse pesantemente interessato dai lavori. Ora tutto mi è più chiaro.
Alla fine i lavori di questa piazza a Qualcuno sono serviti.