Vibo, Berlusconi e la Calabria… irriconoscente

E’ un vero scandalo la proposta di intitolare una via a Silvio Berlusconi in quel di Vibo Valentia. Speriamo che il Cavaliere sia impegnato in questo periodo a sistemare la sua nuova villa in Paradiso e che nessun Santo, angelo, cherubino, gli vada a dare la ferale notizia. Siamo certi che esclamerebbe, ma chi è costui?… Come si permette?… Ma lei lo sa chi sono io? E avrebbe totalmente ragione. Ma a chi è mai venuto in mente di non intitolare nemmeno una via, ma una semplice traversa, addirittura la IV a colui che unanimemente è considerato il maggiore statista della seconda repubblica italiana? A colui che l’Italia affranta ha dedicato tre giorni di lutto nazionale e il funerale di stato? E’ come se il suo funerale invece che nella maestosità del Duomo milanese fosse stato celebrato in una chiesetta di periferia o in quella di Milano 2.

Per lui, al suo funerale furono presenti le massime cariche dello stato e della politica italiana. A Vibo Valentia, la sindaca, invece di promuovere l’iniziativa in prima persona, delega la cosa ad uno sconosciuto consigliere comunale. Non è tollerabile. Per lui, padre della Repubblica, a Milano si è pensato bene di allocarlo nel Famedio cittadino dove riposano i milanesi illustri, da Manzoni a Carlo Cattaneo fino ad arrivare a Giorgio Gaber e Dario Fo. A Vibo Valentia invece, ma che dico, a Vibo Marina, una frazione, invece si pensa alla IV traversa di via Senatore Parodi. Lui, l’uomo del fare, sottoposto ad un senatore qualunque, ma chi è questo Parodi? Quello del tonno? Questa è da considerarsi a tutti gli effetti un affronto a cui speriamo che ben presto i vertici nazionali e regionali del partito di Forza Italia vorranno porre riparo.

Come fa il Presidente della giunta regionale Robertino Occhiuto a non intervenire? Come fa la sindaca Maria Limardo di Vibo Valentia ad avallare una simile deminutio? Come fa l’onorevole Mangialavori, padre padrone, nonché segretario regionale, anche se un po’ traballante, ad accettare  questo schiaffone? E il capogruppo Michele Comito dov’è? Nessuno parla o agisce. In questi pochi mesi dalla dipartita ci saremmo attesi una gara tra le varie istituzioni regionali a promuovere vie, piazze, palazzi, rughe, aule, mari, monti. Non è sopportabile constatare che Roberto Occhiuto, che il Cavaliere ha voluto che tornasse in Calabria (per inguaiarci), non abbia ancora intitolato la Cittadella anche a lui. Non è possibile che la sindaca Maria Limardo non ripari all’affronto perpetrato intestando al Cavaliere, non la IV traversa di via Parodima l’attuale Corso Vittorio Emanuele o Corso Umberto I, o Piazza Municipio. O  tutti e tre le cose. E il principe di Tropea che attende a nominare il principato a Berlusca? Basta con questa nostalgia della monarchia, bisogna svecchiare. E poi, chi era più regale di Silvio Berlusconi?

E poi anche le altre città calabresi che aspettano a muoversi? Saranno in mano al centrosinistra, si fa per dire, ma anche loro hanno riconosciuto la grandeur del Silvio nazionale. Dai belli diamoci una mossa. Corso Mazzini a Cosenza e Catanzaro, su belli, svecchiamo. E’ vero che il Presidente Occhiuto insieme al suo compare di minchiate Matteo Salvini hanno lanciato la proposta di intestare a Silvio Berlusconi il Ponte sullo Stretto. Ma visto che siamo in vena di minchiate perché attendere così tanto tempo e non proporre da subito di intestargli direttamente lo Stretto di Messina? O il mare Jonio? O la Sila o l’Aspromonte? Stretto Berlusconi, suona bene, Mar Jonio Berlusconi potrebbe anche andare. Queste sono soluzioni all’altezza, non la IV traversa di via Parodi a Vibo Marina. Ma mi faccia il piacere.

PS: gli si potrebbe intestare anche l’aula bunker di Lamezia terme dove si è appena svolto il Rinascita Scott. Ma forse sarebbe troppo…