Due inquietanti episodi di cronaca, nell’arco di un mese, riaccendono i riflettori sul palazzo comunale di Vibo Valentia. Due vicende, probabilmente diverse, con matrici neppure facili da collegare, ma che testimoniano l’esistenza di una spirale di violenza che coinvolge più o meno direttamente, politica e burocrazia.
Lo scorso 11 luglio, durante una tranquilla nottata estiva, andava a fuoco, nei pressi della sua abitazione, l’auto della dirigente Affari Finanziari Claudia Santoro. L’auto veniva totalmente distrutta dal rogo e le piste, sebbene ancora non si sia arrivati ad una svolta, condurrebbero quasi tutte verso l’attività lavorativa che la professionista conduce all’interno del palazzo cittadino.
L’8 agosto scorso, nel pomeriggio, il secondo inquietante episodio. In questo caso, il Comune sembra entrarci poco o nulla. Due energumeni, infatti, si presentano all’interno dell’attività commerciale di Massimo Cacciatore, lo strattonano, lo massacrano di botte e poi si allontanano tra lo sbigottimento generale. Il titolare, però, è marito di una consigliera comunale del Partito democratico, Laura Pugliese. Ed ancora una volta, il palazzo se anche non c’entra dalla porta viene risucchiato in mezzo alla vicenda, dalla finestra. Il tutto mentre gli investigatori, nella fattispecie, i carabinieri della Stazione di Vibo, sono al lavoro per fare piena luce, magari utilizzando il contributo decisivo delle telecamere di videosorveglianza.
Ma gli interrogativi, prontamente, sopraggiungono e spargono sale a dismisura su ferite ancora fresche. Con essi la cultura del dubbio, del sospetto, intorno a tutto ciò che ruota dentro e fuori il palazzo municipale. Certo, se nel primo caso, la possibilità che l’attentato incendiario all’auto della dirigente si possa inquadrare nell’ambito della sua attività professionale, è un’ipotesi tutt’altro che peregrina sebbene manchino certezze, in questa seconda circostanza, appare molto più complesso ricollegare l’aggressione al commerciante al ruolo politico della moglie, componente del gruppo dem che, di recente ha aderito all’area Alecci.
Certo, gli interrogativi sono leciti. E ad essi saranno, sicuramente, gli inquirenti a dare, a stretto giro di posta, delle risposte. Quel che è certo, è che un’ondata di violenza tutt’altro che secondaria lambisce le stanze del potere. E non è chiaro fino a che punto nel mirino vi sia la burocrazia e fino a che punto, invece, possa essere coinvolta la politica. Fonte: Zoom 24









